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Bimbo autistico insultato e umiliato dalla maestra: “Rompe le scatole, non fate caso a lui”

Gli ha lanciato un quadernone e si è rivolta a lui umiliandolo davanti agli altri bimbi: “Non fate caso a quello che dice e a quello che fa”. Maestra a processo.
A cura di Beatrice Tominic
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Non sapeva di essere ripresa dalle telecamere nascoste mentre faceva lezione ai bambini delle elementari, così si è comportata come era solita fare. Una volta entrati in possesso dei video, è stato subito chiaro ai carabinieri il modo con cui si rivolgeva ad uno dei suoi alunni, un bambino autistico di 7 anni.  "Serve solo che qualcuno te rompa la capoccia", "ignorante cafone": sono solo alcune delle frasi dette al piccolo riportate oggi da la Repubblica.

La maestra, una donna di 65 anni che insegna in una scuola primaria di Velletri, non si aspettava di essere registrata: oltre al tono con cui gli parlava, è stata immortalata mentre strattona e spinge il bambino. Si vede mentre gli tira un quadernone in testa, mentrelo afferra per i capelli e anche quando lo ha colpito con una sedia.

"Mo stai a piange.. rompi le scatole ancora di più", gli diceva. "Te la passerai male quando sarai grande, perché se tu te metti a fa ste cose qua te prendono e te portano che.. e manette". Adesso la donna, residente nella cittadina dei Castelli Romani, dovrà rispondere dell'accusa di abuso di mezzi di correzione.

Botte, insulti e umiliazioni

La vicenda risalirebbe al periodo compreso fra i mesi di febbraio e aprile 2019. In quel periodo il modo di rivolgersi della maestra al piccolo, avrebbe rappresentato per lui uno stato d'ansia e un pericolo di malattia nella mente, oltre all'aggravarsi di disturbi del carattere e del comportamento, come scritto anche dalla sostituta procuratrice che si sta occupando del caso, Rita Caracuzzo.

Oltre alle botte e agli insulti, la maestra umiliava il piccolo, parlando male di lui con gli altri bambini: lo definiva un alunno particolarmente problematico. "Non dobbiamo far caso a quello che dice e a quello che fa", istruiva gli altri bambini. O, ancora, si rivolgeva a lui con: "Cominciamo di prima mattina con questo che rompe eh, preparatevi".

Oltre alla voce e al modo brusco con cui la maestra si rivolgeva al bimbo, le telecamere hanno permesso di vedere cosa faceva. Come scritto dai carabinieri alla Procura di Velletri, nelle immagini la maestra afferra il braccio sinistro del bambino e glielo torce così forte da farlo urlare e fargli fare delle smorfie di dolore. "Nell'audio si sente anche il bambino dire ahia", hanno scritto i militari. Mentre, invece, si sente la maestra che gli dice: "Questi se so stufati".

Il processo in corso

Le intercettazioni ambientali di cui sono entrati in possesso i carabinieri sono state dichiarate inutilizzabili, poiché disposte e poi prorogate quando non era possibile, ma il processo alla maestra continua. Secondo il legale che assiste la donna, l'avvocato Fabrizio Federici, l'imputata continua a respingere tutte le accuse: secondo quanto sostiene, non ci sarebbe stato alcun maltrattamento, soltanto una reazione dopo che il bambino le aveva dato un calcio. Il problema della maestra sarebbe, invece, da ricercare nelle colleghe di sostegno che saranno ascoltate nella prossima udienza fissata dalla giudice del Tribunale di Velletri per il prossimo 13 luglio.

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