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Beffa per Roma e per il Lazio sui trasporti: il ministro Salvini sposta al Nord i soldi del Pnrr

Il Ministero dei Trasporti intende spostare 700 milioni di euro destinati a opere da realizzare a Roma e nel Lazio per interventi più urgenti nel Nord Italia.
A cura di Enrico Tata
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Il Ministero dei Trasporti ha proposto al CIPESS, Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, di rimodulare 2,5 miliardi di euro di risorse del Pnrr per interventi più urgenti.

Nella sostanza, però, ha dichiarato a Fanpage.it Daniele Leodori, consigliere regionale e segretario del Pd Lazio, molte risorse destinate alla regione della Capitale e in generale al Sud sono state spostate per opere da realizzare nelle regioni del Nord: "Portare risorse del Sud del Paese in altre zone è gravissimo. Il Pnrr, del resto, era stato immaginato per ridurre le distanze tra le regioni, in termini di infrastrutture, di servizi alle persone e alle famiglie. In questo senso, quindi, togliere queste risorse sulle infrastrutture, e in particolare mi riferisco ai collegamenti ferroviari nel Centro e anche al Sud, a noi sembra un errore che dimostra l'incapacità di chi ci governa nel portare avanti un piano di rilancio necessario al futuro di questo Paese", ha dichiarato l'esponente dem.

Nel documento inviato dal Ministero dei Trasporti al CIPESS si legge che "è emersa la necessità di verificare una possibile rimodulazione delle risorse già allocate sui progetti del Contratto, in considerazione della maturità delle attività progettuali e delle attività di gara esperibili nel 2023, sia in funzione delle esigenze rappresentate dai Commissari, sia con l’obiettivo di garantire gli obiettivi del PNRR".

Ancora, viene messo in evidenza l'esistenza di interventi "per i quali lo stato progettuale non consente di bandire la gara entro il 2023". Questo, di conseguenza, "ha consentito di individuare risorse rimodulabili per 2.502 miliardi di euro".

Le opere giudicate urgenti riguardano soprattutto la linea alta velocità Verona-Padova, il nodo di Firenze, il nodo di Genova e il terzo valico dei Giovi. Di fatto, in effetti, vengono penalizzate soprattutto interventi da realizzare a Roma, nel Lazio e in generale nel Sud Italia.

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Si tratta della linea Roma-Pescara, al cui sviluppo sarebbero sottratti 460 milioni di euro, di un collegamento nelle Marche, dei collegamenti al porto di Livorno ma anche, per tornare nel Lazio, il raddoppio della linea Roma-Viterbo nella tratta Cesano-Bracciano, la chiusura dell'anello ferroviario di Roma tra Vigna Clara e Tor di Quinto e il potenziamento della linea Capannelle-Ciampino.

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La rimodulazione, ha spiegato Leodori, "taglia quasi 700 milioni per alcuni progetti fondamentali, come la chiusura dell'anello ferroviario di Roma, la Capannelle-Ciampino, la Roma-Viterbo e la Lunghezza-Guidonia. Le risorse preziose sottratte alla Regione Lazio e a Roma rappresentano una perdita significativa per la realizzazione di progetti strategici che avrebbero contribuito a ridurre il congestionamento del traffico, migliorare la qualità dei trasporti pubblici e potenziare le infrastrutture essenziali per la mobilità".

Mit: "Nessun taglio, realizzeremo tutte le opere"

"Contrariamente a quanto viene sostenuto dall’opposizione e da alcuni media, nessuna opera pubblica sarà cancellata dal dicastero di Porta Pia. L’intenzione del Mit guidato da Matteo Salvini è concretizzare tutti i progetti annunciati, utilizzando tutte le forme di finanziamento possibili, col duplice obiettivo di utilizzare al meglio i fondi europei e realizzare gli obiettivi da Sud a Nord", fa sapere il ministero dei Trasporti.

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