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Avvocata ai domiciliari per corruzione, avrebbe pagato in cambio di intercettazioni

Per l’accusa l’avvocata 27enne Camilla Marianera, arrestata e ai domicliari avrebbe pagato un addetto in cambio d’intercettazioni. La vicenda è ancora tutta da chiarire.
A cura di Alessia Rabbai
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Camilla Marianera
Camilla Marianera

Camilla Marianera, l'avvocata ventisettenne arrestata e finita ai domiciliari per la Procura di Roma avrebbe pagato un addetto alle intercettazioni, per ricevere in cambio informazioni riservate. È quanto emerge dalle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo su un presunto giro di corruzione. Ciò che le viene contestato è presunta corruzione, non è ancora chiaro però del numero di episodi di cui si parla e a quanto ammontano le cifre che avrebbe pagato. Per l'accusa, che sta svolgendo accertamenti sul suo operato, l'avvocata aveva una ‘talpa' interna al Tribunale di Piazzale Clodio, una persona non ancora identificata, che le faceva arrivare notizie coperte da segreto professionale. Una vicenda quella che vede coinvolta Marianera, da dicembre 2022 segretaria dell'assessora Monica Lucarelli, ancora tutta da chiarire. Il Comune di Roma è estraneo ai fatti.

Ipotesi di un mandante

Chi conosce Marianera e ci ha lavorato insieme la definisce una professionista ineccepile, precisa e attenta, anche se ancora molto giovane e all'inizio della sua carriera professionale. Al momento non si esclude alcuna ipotesi né ricostruzione. Tra queste come riporta Il Corriere della Sera, c'è quella che Marianera potrebbe essere stata mossa come una pedina da qualcun altro, che possa aver eseguito indicazioni richieste da un'altra persona e di aver commesso una pratica illegale inconsapevolmente. I carabinieri, che svolgono le indagini coordinati dalla Procura, hanno perquisito sia l'abitazione dell'avvocata che il luogo di lavoro, alla ricerca di documenti e informazioni utili allo svolgimento delle indagini. Ad essere perquisiti sono stati anche gli uffici dell’assessorato in Campidoglio, che è stato dichiarato estraneo ai fatti. Sulla vicenda è intervenuta anche Lucarelli, che si è definita "profondamente colpita" e che ha spiegato di aver "immediatamentente rescisso il contratto della collaboratrice", chiarendo che "i reati contestati non attengono in alcun modo alle attività del mio ufficio".

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