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Assolto il bidello del Cine Tv accusato di molestie: “Palpeggiamento per pochi secondi, nessun reato”

L’uomo, 66 anni, era accusato di aver infilato una mano nei pantaloni palpeggiando una studentessa minorenne sulle scale. Ma i giudici lo hanno assolto: “Uno scherzo maldestro”.
A cura di Redazione Roma
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Il collaboratore scolastico dell'Istituto Cine Tv Roberto Rossellini, accusato di aver molestato una ragazza minorenne all'interno della scuola, è stato assalto dalla quinta sezione penale del Tribunale di Roma. Per l'uomo, sessantasei anni, il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a tre anni. sei mesi per violenza sessuale. I fatti risalgono all'aprile del 2022, quando il bidello ha toccato il glutei della ragazza, all'epoca 17enne, per alcuni secondi mentre salivano le scale. Secondo la difesa si sarebbero trattati di pochi secondi (al massimo dieci), un contatto però privo di malizia, accidentale al massimo uno scherzo.

Una tesi che ha convinto i giudici, che hanno assolto l'uomo "perché il fatto non costituisce reato". Insomma il "toccamento" c'è stato, ma senza che nelle intenzioni dell'uomo ci fosse quello di molestare la giovane. Per il tribunale dunque un tempo tra "i 5 e i 10 secondi" non è tale da configurare una molestia.

Una ricostruzione quella dell'uomo molto molto diversa da quella fatta dalla ragazza e portata in aula dall'accusa. La studentessa aveva denunciato di essersi sentita qualcuno che le infilava una mano nei calzoni, infilandosi poi sotto gli slip e sollevandola. Quando si era girata di fronte aveva proprio il 66enne che è stato assolto. Lei subito si allontana e l'uomo le viene dietro dicendole: "Amò ma lo sai che scherzavo". Alla scena assiste anche un amica. Dal canto suo l'uomo ha ammesso si di averla sollevata da terra, ma non di averle messo le mani dentro i pantaloni, e se contatto c'è stato con le zone intime è sto solo per errore, senza nessuna volontà "di concupiscenza" da parte dell'imputato.

Lo scorso anno, dopo la denuncia da parte della giovane, gli studenti e le studentesse della scuola si mobilitarono con uno sciopero e un'assemblea in solidarietà e per chiedere chiarezza sui fatti. Chiedendo soprattutto di non derubricare quanto era accaduto a uno scherzo.

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