Apre il pc e viene cacciato da un bar di Roma, influencer accusa: “Così perdete clienti”

Si ferma in un bar per fare colazione insieme a una collega, ma quando tira fuori il computer dallo zaino viene mandato via. È la disavventura avvenuta all'imprenditore e content creator Lorenzo Ferrari in un locale del quartiere Sallustiano di Roma. Lo ha fatto tramite un video postato sui suoi canali social, in cui ha raccontato di come, nonostante avessero già pagato un ordine da circa 30 euro, gli sia stato fatto notare un cartello posto solo all'interno del bar.
Cacciato da un bar perché usa il pc: "Il divieto scrivetelo all'esterno"
"Sono a Roma e qui non ho un ufficio, in più nell'appartamento in cui mi trovo il wi-fi non funziona bene così sono uscito per trovare un posto dove lavorare un po'", racconta Ferrari, fra i profili Linkedin più seguiti d'Italia e autore del libro "Fondare un'azienda è un'idea del c…o".
"Dopo aver ordinato e pagato, tiriamo fuori i nostri pc e allora arriva il cameriere che ci dice che non possiamo, perché queste sono le regole, mostrandoci un piccolo cartello all'interno – continua l'imprenditore digitale, indicando una scritta ‘Laptop-free zone' (Zona libera da computer portatili, ndr) -. Ho sottolineato che sarebbe stato corretto scriverlo all'esterno. Se volevo fare i sopralluoghi facevo il Nas. Ma evidentemente se lo metti fuori, il cliente non entra e non paga", ha continuato Ferrari.
"Se uso lo smartphone cosa cambia?"
"Sorvoliamo sul fatto che si possa comunque lavorare con il telefono oggi, quindi questa regola non ha senso. Questo è un comportamento scorretto anche nel principio – sottolinea il content creator -. Perché se vai al bar, prendi un caffè e poi ti metti a scrollare e non fare niente, occupi il tavolo allo stesso modo. Quindi, cari baristi, volete che queste cose non accadano? Mettete il cartello all'ingresso o scrivetelo sul vostro sito. Valutate se vi conviene continuare così, perché il cliente non solo non torna, ma vi fa anche cattiva pubblicità"