All’ospedale Pertini mancano i letti: cancellati 200 interventi, in attesa 1000 pazienti anche oncologici

Soltanto negli ultimi sei mesi all'ospedale Sandro Pertini di Roma circa 200 interventi chirurgici programmati sono stati cancellati. È l'oggetto di un'interrogazione urgente presentata dal consigliere regionale del Partito democratico Massimiliano Valeriani al presidente Francesco Rocca.
Degli oltre 1000 pazienti in lista d'attesa per un'operazione, nota Valeriani nelle presse all'interrogazione scritta, quasi 600 sono di Classe A e più di 300 di Classe B. In altre parole, dovrebbero essere operati entro 30 e 60 giorni. Le cancellazioni, che il consigliere dem definisce inaccettabili, coinvolgono intere discipline chirurgiche: Chirurgia generale, ben 74 interventi, Chirurgia vascolare, 45 operazioni, e Otorinolaringoiatria, 25 interventi cancellati.
Nell'80 per cento di questi casi, la causa "non è imputabile all'imprevedibilità, quanto alla sistematica e nota indisponibilità di posti letto chirurgici", scrive Valeriani. Questa paralisi, continua l'ex assessore di Zingaretti, "è direttamente imputabile a scelte aziendali della Direzione" dell'ospedale, che avrebbe sottratto posti letto in chirurgia per destinarli sempre di più ai pazienti necessari di ricovero in area medica provenienti dal sovraffollato pronto soccorsi.
Questa gestione, spiega Valeriani, costringe "quotidianamente i chirurghi all'umiliazione di dover annullare interventi e rimandare a casa pazienti, anche oncologici, già pronti sul letto operatorio, sprecando risorse pubbliche e professionalità". Tale condotta, ancora, "calpesta il diritto alla salute dei cittadini e rende le liste d'attesa chirurgiche carta straccia trasformando le classi di priorità in una tragica farsa".
Per questi motivi Valeriani ha chiesto al presidente Rocca, che ha la delega alla Sanità, "quali azioni immediate e non più differibili intenda intraprendere per porre fine a questa situazione vergognosa presso l'Ospedale Pertini, dove le scelte aziendali negano di fatto le cure chirurgiche". E ancora, "se non ritenga doveroso avviare un'immediata azione ispettiva per accertare la correttezza e le eventuali responsabilità della Direzione Aziendale della ASL Roma 2".
Infine "quali direttive perentorie e non derogabili intenda emanare per definire una quota di posti letto chirurgici protetta e intoccabile, ponendo fine all'umiliante prassi che vede i chirurghi impossibilitati a operare per cause gestionali che non dipendono dal loro controllo". E anche "come intenda ripristinare con effetto immediato la legalità e garantire il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per i quasi 600 pazienti in Classe A, il cui rinvio non è solo un disservizio, ma una palese violazione di un diritto fondamentale sancito dalla nostra Costituzione".
