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Femminicidio Ilaria Sula a Roma

Al via il processo per il femminicidio di Ilaria Sula, l’avvocato: “Per la famiglia sempre più dolore”

Comincia oggi il processo per il femminicidio di Ilaria Sula, la studentessa di 22 anni uccisa dal suo ex, Mark Anthony Samson. A piazzale Clodio, la famiglia e gli amici della ragazza.
A cura di Natascia Grbic
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Comincia oggi il processo per il femminicidio di Ilaria Sula, la giovane studentessa di Terni uccisa nella notte tra il 25 e il 26 marzo dal suo ex, Mark Anthony Samson. La famiglia della 22enne è arrivata da Terni insieme all'avvocato Giuseppe Sforza per presenziare all'udienza, nella quale si decideranno le parti civile da ammettere a processo. Fuori piazzale Clodio, una 50ina di persone tra amici e sostenitori della famiglia, con indosso una maglia con il volto di Ilaria Sula.

"Oggi si apre il processo, con l’avvio della fase in cui dovremo essere formalmente riconosciuti come parte civile, come già abbiamo depositato – le parole dell'avvocato Sforza -. Per la famiglia è un momento molto delicato, perché comincia la fase processuale, che rispecchia solo in minima parte la sofferenza e il dolore che i suoi cari provano. È un momento complesso sia dal punto di vista giuridico, perché segna l’inizio del procedimento, sia umano, per la famiglia che cercherò di tutelare in tutti i modi".

Mark Anthony Samson è imputato con l'accusa di omicidio volontario. Dopo aver ucciso la ragazza, ha inviato una lettera ai genitori chiedendo perdono. Le sue ‘scuse' non sono state accettate. "Per quanto riguarda la lettera di Samson, per noi è sempre stata irrilevante: non contiene alcun segno di pentimento, né un solo riferimento a Ilaria", spiega infatti l'avvocato. "Bisogna chiedersi cosa possa rappresentare una lettera del genere, dopo tutto quello che è successo e considerando le modalità dei fatti. Ricordiamo cosa è stato fatto alla ragazza, e come è stata fatta sparire, alimentando per giorni la speranza della famiglia, che continuava a cercarla credendo potesse trattarsi soltanto di un colpo di testa". I genitori, "affronteranno il processo con tanta tensione, tristezza e con la consapevolezza di non poter tornare indietro".

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