A Roma il poliambulatorio solidale per chi non può pagare le visite: “Chi vuole lascia un’offerta”

"Un paziente mi ha chiesto quanto poteva lasciare per coprire la visita di un'altra persona. Una cosa molto bella, che ha lo stesso spirito del caffè sospeso napoletano". Se in quest'ultimo caso le persone lasciano un euro al bar, al poliambulatorio solidale di Torrevecchia gestito dall'associazione DiagnostiCare Onlus si tratta di offrire controlli e visite mediche a chi non riesce ad arrivare alla fine del mese. E, in un periodo in cui la pandemia da coronavirus ha messo in ginocchio l'economia, con persone che hanno perso il lavoro e i risparmi di una vita, non si tratta di un gesto di poco conto.
DiagnostiCare Onlus gestisce da circa dieci anni un ambulatorio solidale a Torrevecchia. Vi collaborano quasi cinquanta specialisti che riescono così a offrire ai pazienti un servizio completo. DiagnostiCare Onlus è una realtà nata per aiutare le persone in difficoltà economica dando loro la possibilità di fare visite ed esami lasciando un'offerta libera. A causa delle liste d'attesa molto lunghe e della crisi economica causata dalla pandemia, in questi ultimi mesi i pazienti del poliambulatorio sono aumentati. "Se prima in tanti si sarebbero rivolti a una clinica privata, adesso le cose sono cambiate – spiega a Fanpage.it Chiara Gambioli, di DiagnostiCare Onlus – Non chiediamo l'Isee e non vogliamo sapere nulla, nemmeno se una persona ha regolare permesso di soggiorno. Ognuno lascia quello che può. Sono dieci anni che dimostriamo di essere molto più corretti di quelli che tanti penserebbero, perché il servizio va bene, è sano e sta crescendo".
Se c'è una cosa che per i medici di DagnostiCare Onlus è prioritaria, è quella di fare i controlli. "La pandemia ha riempito gli ospedali e portato al collasso il sistema sanitario nazionale, ma le altre malattie non sono state sconfitte – commenta la dottoressa Serena Zancla – Bisogna tornare assolutamente a fare i controlli". Nel mese di ottobre nel poliambulatorio sono state organizzate delle visite specifiche per il tumore al seno. Secondo un allarme lanciato dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), negli ultimi cinque mesi sono state fatte 2mila diagnosi di cancro al seno in meno. "Si tratta di diagnosi che daremo tra un anno e mezzo, quando la malattia sarà più avanzata e la prognosi potrebbe essere peggiore – conclude Zancla -La diagnosi precoce è invece fondamentale per sconfiggere il cancro".