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8 marzo, la marea invade Roma per lo sciopero di Non Una di Meno: migliaia di donne in piazza

“Se ci fermiamo noi si ferma il mondo”. Migliaia le donne in piazza questa mattina alla manifestazione di Non Una di Meno, organizzata in occasione dello sciopero transfemminista globale.
A cura di Natascia Grbic
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"Scioperiamo contro la violenza patriarcale": un lungo striscione apre la manifestazione di Non Una di Meno dell'8 marzo, giornata dello sciopero transfemminista globale. Migliaia le persone che sono scese in piazza questa mattina per il corteo partito da Circo Massimo e che arriverà a Trastevere, sfilando per le vie della città. "Roma non lascerà altre sorelle morire", "Di amore si vive, non si muore", "It's a dress, not a yes": tantissimi i cartelli realizzati, così come gli interventi che, sin dall'inizio della manifestazione, si susseguono dal camion. All'inizio del corteo in molte si sono messe scotch nero sulla bocca per "protestare contro la censura della tv di Stato".

"Contro la guerra e politiche sessiste del Governo"

"Sciopero totale transfemminista – l'intervento di apertura dal camion – manifestiamo contro la guerra come manifestazione massima della violenza patriarcale. Scioperiamo contro il genocidio in Palestina e chiediamo l'immediato cessate il fuoco su Gaza. Chiediamo la fine dell'occupazione e del sistema di apartheid e dell'occupazione coloniale in Palestina. Oggi siamo al fianco delle donne palestinesi che ci hanno chiesto di scioperare e noi abbiamo accolto il loro appello". E continua: "Ci opponiamo alla politica economica di questo governo che favorisce i contratti precari e smantella il welfare aumentando il lavoro gratuito che pesa sulle donne e sui precari. Ci opponiamo al progetto di Dio, patria e famiglia delle nuove destre, e ci opponiamo alle politiche sessiste e razziste di questo governo che discriminano le famiglie arcobaleno e ostacolano l'autodeterminazione delle persone e adolescenti trans".

Imbrattati di vernice fucsia i manifesti della Lega

Numerose le azioni previste lungo il corteo. Sono stati coperti con vernice fucsia e bandiere della Palestina i manifesti a firma dell'europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi che discriminano l'Islam. Si tratta dei cartelloni con scritto ‘In Europa hai gli stessi diritti di tuo marito", affissi proprio per l'8 marzo, e che hanno fatto molto discutere proprio per la visione stereotipata delle donne musulmane.

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