Roma, il caso delle liceali baby ‘squillo’: indagati i clienti per prostituzione minorile
Di giorno studentesse, di sera baby prostitute. La vicenda delle due quattordicenni finite in un losco giro molto più grande di loro, che si è consumata nel quartieri Parioli di Roma, fa altre vittime. Cinque clienti delle due ragazzine, già identificati, sono infatti indagati per prostituzione minorile. Va detto che la legge punisce con la reclusione da 1 a 6 anni coloro che hanno rapporti sessuali con minori in cambio di soldi o di utilità. I 5 clienti indagati, e già denunciati, hanno un’età compresa tra i 30 e i 35 anni. Non è escluso, però, che l’indagine possa allargarsi. Così come non è escluso che tra i frequentatori della "casa chiusa" ci potessero essere anche professionisti, commercianti e uomini facoltosi, in grado di pagare fino a 300 euro per una prestazione sessuale.
Il caso era venuto a galla dopo la denuncia della madre di una delle due minorenni, preoccupata per il cambiamento di atteggiamenti della figlia, poi scappata di casa con una ingente somma di denaro. La madre della altra ragazza risulta invece indagata: secondo gli inquirenti sapeva dell'attività della figlia e una parte del denaro guadagnata dalla baby prostituta finiva anche nelle sue tasche. In manette sarebbe finito anche un altro cliente che, consapevole dell'età delle ragazzine, aveva ripreso uno degli incontri e minacciava di diffonderlo in Rete se non gli fosse stata corrisposta una somma pari a 1.500 euro. Solo l'intervento di uno dei ‘protettori', a sua volta poi finito in carcere, delle due giovani ha poi scongiurato una simile eventualità.
