video suggerito
video suggerito

Retribuzioni ferme, si allarga sempre di più il divario tra salari e prezzi

Secondo gli ultimi dati forniti dall’Istat, le retribuzioni dei lavoratori dipendenti anche per questo mese sono rimaste bloccate. Quest’anno il divario tra salari e prezzi ha fatto segnare un record che non si raggiungeva dal 1997.
A cura di Antonio Palma
8 CONDIVISIONI
Secondo gli ultimi dati forniti dall'Istat, le retribuzioni dei lavoratori dipendenti anche per questo mese sono rimaste bloccate. Quest'anno l'incremento medio dei salari rispetto ai prezzi ha fatto segnare un divario record che non si raggiungeva dal 1997.

Lavoratori stipendiati sempre più poveri con retribuzioni ferme al palo e un'inflazione galoppante, è questa la fotografia che fa l'Istat del nostro Paese, schiacciato da una crisi economica che si fa sentire sempre di più nelle tasche degli italiani. Nei dati diffusi oggi dall'Istituto di Statistica nazionale si registra un sostanziale blocco dei salari rispetto al mese precedente e se si pensa che è il secondo mese consecutivo che le retribuzioni sono ferme, il quadro risulta desolante. Ma la situazione è anche peggiore se si guarda al dato strutturale che vede un ridotto incremento delle retribuzioni su base annua pari al 1,5%, ben poca cosa rispetto al dato già diffuso dei prezzi al consumo che evidenziano un'inarrestabile crescita arrivando a segnare un +3,3% su base annua.

retribuzioni-novembre2011

Un divario sempre crescente, dunque, tra salari e prezzi che è arrivato a toccare 1,8 punti percentuali, il massimo dalla fine degli anni '90, un altro lungo periodo di crisi economica per l'Italia. Insomma non solo chi non trova lavoro con il blocco delle assunzioni e il numero dei disoccupati in costante aumento, ma anche chi un lavoro ce l'ha non se la passa affatto bene, con un potere di acquisto che viene eroso ogni mese dall'aumento dei prezzi.  Ma questo divario non è solo colpa dei prezzi, infatti, su base tendenziale l'incremento dei salari registrato quest'anno è il più basso dall'ottobre 2010. In particolare nel 2011 gli unici incrementi salariali hanno riguardato il settore privato, pressoché nulla invece la variazione degli stipendi della pubblica amministrazione. Ad avere i maggiori incrementi i lavoratori dei settori della gomma, della plastica, delle lavorazioni minerarie e quello dei vigili del fuoco.

A pesare su questo dato è anche il problema del mancato rinnovo dei contratti collettivi di lavoro che riguarda in questo momento il 31.4% dei lavoratori italiani. Una difficoltà tutta italiana che ci ricorda come nel nostro Paese i lavoratori attendono in media quasi 2 anni per un rinnovo contrattuale che adegui gli stipendi, almeno in parte, ai costi della vita, va anche peggio ai lavoratori del settore privato che in media attendono più di 26 mesi prima che il loro stipendio venga adeguato.

8 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views