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Renzi: “Il 4 marzo i voti del PD saranno molti di più di quanto immaginate”

Il segretario del PD fa appello ai militanti: “Se vogliamo davvero aiutare l’Italia il PD dovrà essere il primo partito al proporzionale e il primo gruppo parlamentare nella prossima legislatura”.
A cura di Redazione
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Nonostante i sondaggi continuino a essere decisamente negativi, non perde l'ottimismo il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi. In un messaggio a iscritti e simpatizzanti democratici, Renzi si dice convinto che il 4 marzo i "voti del PD saranno molti di più di quelli immaginati", considerando che "anche i tanti che criticano, che sono delusi, che non condividono tutto messi al bivio tra noi e i Cinque Stelle sul proporzionale e tra noi e il ritorno del Polo dello Spread (Forza Italia + Lega) sceglieranno di votare per il PD". Una convinzione che nasce dalla volontà di porsi nuovamente come unico argine al populismo e alla vittoria delle forze antieuropeiste, ma che fa guardare ai prossimi mesi con grande convinzione.

Spiega Renzi: "Il nostro Partito Democratico chiude l'anno invece con luci e ombre. Le polemiche continue fanno male alla nostra immagine esterna e al morale dei militanti. Sono però fiducioso. Quest'anno abbiamo svolto delle primarie cui secondo i pronostici nessuno avrebbe partecipato: e invece siamo stati quasi in due milioni ad andare a votare". E lancia un appello ai militanti, dando appuntamento alla prossima assemblea degli amministratori, il primo evento pubblico della campagna elettorale per le elezioni politiche: "Amici, se vogliamo davvero aiutare l'Italia il PD dovrà essere il primo partito al proporzionale e il primo gruppo parlamentare nella prossima legislatura. Per farcela dobbiamo impegnarci tutti. Per una campagna elettorale seria, civile, forte che faremo con tutta la squadra del PD al lavoro, a cominciare dal premier Paolo Gentiloni e dai suoi ministri, a cominciare dai sindaci – specie quelli dei comuni più piccoli – che riuniremo nell'assemblea degli amministratori di Torino il 12 e 13 gennaio".

Nel messaggio, Renzi torna poi a rivendicare i meriti dell'azione di governo, cominciata dal suo esecutivo e proseguita da quello di Paolo Gentiloni:

Si chiude un anno in cui tutti gli indicatori economici mostrano che l'Italia sta meglio di prima. Cala la disoccupazione, cresce il PIL, sale la fiducia, aumenta l'export. E tuttavia noi siamo i primi a sapere che questi risultati non bastano. Siamo felici del fatto che le riforme abbiano aiutato ad aumentare i posti di lavoro (da 22 a 23 milioni di posti di lavoro in quattro anni, crescita record). Ma sappiamo che accanto alla quantità, deve crescere la qualità del lavoro.
Le cose vanno meglio ma non ancora bene, insomma.
Il bicchiere era vuoto, adesso è mezzo pieno. Ma solo mezzo pieno: ecco perché bisogna andare avanti.

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