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Reggio Emilia, ucciso a San Valentino per un pettegolezzo sulla moglie dell’assassino

La vittima ha creduto di chattare per almeno otto mesi con una ragazza avvenente e facoltosa; dall’altra parte dello schermo, però, c’erano i suoi assassini che stavano tendendo una trappola a lui e agli investigatori.
A cura di Redazione
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Un castello di bugie, portato avanti per anni, ha celato la verità agli inquirenti che indagano sul caso del pakistano Ahmed Waqas, ucciso a 20 anni a Fabbrico (Reggio Emilia) nella notte del 14 febbraio 2014. Il corpo del giovane venne trovato per caso, sotterrato, da alcuni operai che stavano lavorando a un cantiere. Nudo e con i segni delle sevizie, gli inquirenti avevano dapprima individuato nell'amico fidato della vittima, Ghulam Mustafa, un complice del o degli assassini. Dopo tre anni da quel San Valentino, però, la verità sta emergendo e ha portato all'arresto di una seconda persona, il 38enne Naveed Sadiq Shamraiz, residente all'epoca a Fabbrico e oggi a Luzzara, nella stessa provincia emiliana.

La tesi iniziale. Ahmed Waqas aveva comunicato via chat per almeno otto mesi con una ragazza pakistana, benestante e molto attraente, che aveva espresso l'intenzione di sposarlo e fuggire con lui in Germania. A San Valentino del 2014 la vittima aveva appuntamento con la giovane per progettare la fuga d'amore. Mediatore dell'incontro era proprio Ghulam Mustafa, che aveva chiesto all'amico Waqas di non rivelare a nessuno il ruolo che stava svolgendo nella vicenda. Il 20enne tuttavia, venuto meno al giuramento, aveva rivelato a un parente chi era l'intermediario. Dopo l'omicidio, i carabinieri vengono informati e Ghulam Mustafa viene arrestato, sospettato di essere stato il complice che ha svelato alla famiglia della ragazza le intenzioni della giovane. Secondo questa tesi iniziale, l'omicidio sarebbe stato compiuto proprio da qualche elemento della famiglia della pakistana, contrario al matrimonio.

La svolta. Le indagini proseguono e si scopre che la relazione amorosa non esiste affatto, poiché non esiste la giovane. Il profilo della ragazza è stato creato infatti dai suoi assassini con lo scopo di attirarlo nel luogo dell'omicidio e, probabilmente, depistare le successive indagini. È qui che emerge la figura del 38enne Shamraiz Naveed Sadiq, ora agli arresti. L'uomo avrebbe ottenuto la collaborazione di Ghulam, amico intimo della vittima, attraverso un giuramento sacro.

Il movente sarebbe stato un pettegolezzo. Parlando a Ghulam la futura vittima, pensando che Sadiq stesse dormendo, aveva fatto apprezzamenti su sua moglie, ritenuta particolarmente bella specie a confronto del marito. Da qui la circostante aggravante contestata a Shamraiz Naveed Sadiq, arrestato dai Carabinieri di Reggio Emilia per omicidio premeditato con le aggravanti di futili e abbietti motivi e di crudeltà.

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