Rapisce la figlia di 1 anno e la uccide, poi si toglie la vita: non voleva che stesse con la ex

Ha rapito la figlia di un anno, le ha sparato e poi si è suicidato. Il dramma si è consumato a Cruger, nello Stato Usa del Minnesota. Secondo le ricostruzioni, Lavonta Lloyd, 23enne, non si sarebbe mai rassegnato al fatto che la figlioletta Kamaya, di appena un anno, continuasse a vivere con la madre, la sua ex, Kimberly Outlaw. Sembra che lunedì l’uomo, finito nei guai, in passato, per violenze domestiche, avesse tentato di sottrarre Kamaya alla madre: l'aveva prelevata dall'asilo senza permesso, ma alla fine, dopo qualche ora, la bimba era stata riportata nella sua casa di Cruger, non lontano dalla capitale Jackson. Lloyd però non si era rassegnato e il giorno dopo era tornato nell'abitazione di Kimberly, che a quel punto ha chiamato la polizia: intercettato dagli agenti, era riuscito comunque a fuggire, senza però darsi per vinto.
Giovedì mattina, l'attacco fatale: il 23enne è tornato a casa della ex armato ed è riuscito a portarla sparando colpi in aria. Quindi ha fatto perdere le proprie tracce a bordo del suo pick up. Immediata è scattata la caccia all'uomo nella pianura del delta del Mississippi: con gli agenti alle spalle e un posto di blocco davanti a lui, Lloyd è uscito dalla strada e si è infilato in un fossato, fermandosi poco dopo, vicino a Moorhead, nella contea di Sunflower. Quando i poliziotti lo hanno raggiunto hanno trovato all'interno dell'auto i corpi senza vita del 23enne e della bimba, insieme all'arma del delitto: una pistola con cui l'uomo ha ucciso la figlia e poi se stesso. Ed ora in molti si chiedono il perché le autorità non abbiamo preso provvedimenti seri dopo le denunce di Kimberly, che aveva anche chiesto un provvedimento restrittivo nei confronti di Lavonta.