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Richiami e ritiri di prodotti alimentari

Possibili danni al sistema riproduttivo, il Ministero ritira la bambola Girl Vogue dal mercato

Il Ministero della Salute ha comunicato con una nota la decisione di ritirare dal mercato la bambola Girl Vogue: provocherebbe danni al sistema riproduttivo per la presenza al suo interno di ftlati, prodotti chimici sui quali la normativa europea è molto severa. Il lotto degli articoli interessati dal provvedimento è stato sottoposto a divieto di commercializzazione, ritiro e richiamo.
A cura di Ida Artiaco
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Il Ministero della Salute ha annunciato con una nota pubblicata sul suo sito internet ufficiale di aver provveduto al ritiro dal mercato della bambola Girl Vogue a causa della presenza ftalati, che comporterebbero a loro volta possibili danni all'apparato riproduttivo. Il provvedimento è datato 21 febbraio e riguarda il giocattolo prodotto originariamente in Cina ma distribuito sul territorio italiano da una ditta di Poggiomarino, in provincia di Napoli. Come si legge nel comunicato, "le analisi eseguite dal Laboratorio UOOML di Desio hanno documentato la non conformità dell’articolo ai requisiti richiesti alle voci 51 e 52 dell’Allegato XVII del Regolamento REACH per la presenza di ftalati. Le analisi effettuate nuovamente dall’ISS (Istituto superiore di Sanità) su richiesta della ditta hanno riscontrato la non conformità ai requisiti del decreto legislativo 11 aprile 2011 n 54 (recepimento Direttiva sicurezza giocattoli) relativamente al limite di Dibutil ftalato (DBP) e del di (2-etil) ftalato (DEHP) di cui all’allegato al Regolamento (CE) 522/2009 del 22.06.2009 (punti 51 e 52)".

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Gli articoli interessati dal provvedimento sono stati sottoposti a divieto di commercializzazione, ritiro e richiamo. Il Ministero ha anche sottolineato che il lotto in questione è identificabile con il numero 1702141711, codice a barre 8033765728607, modello 738. La bambola è venduta in scatola di cartone. Si ricorda che gli ftlati sono prodotti chimici che vengono aggiunti alle materie plastiche per migliorarne la flessibilità e la modellabilità. Si tratta di sostanze tossiche, sulle quali la normativa europea è molto severa: il loro utilizzo non è consentito in concentrazioni superiori allo 0,1%, né nei giocattoli né negli articoli destinati all’infanzia, perché possono causare disturbi al sistema riproduttivo e aumentare il rischio di diabete di tipo 2, oltre a provocare danni all'ambiente.

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