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Guerra in Ucraina

Zelensky attende Meloni a Kiev: “Berlusconi contro di me? Mai visto, posso mandargli una buona vodka”

Zelensky ironizza sulle parole di Berlusconi contro di lui: “Se una cassa di vodka è abbastanza per portare Berlusconi dalla nostra parte, allora risolveremo finalmente questo problema”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente ucraino Zelensky attende la premier italiana Giorgia Meloni a Kiev. La visita, in programma da mesi, è prevista nelle prossime ore, e ieri il leader ucraino ha rilasciato per l'occasione un'intervista ad alcuni quotidiani italiani. Meloni e Zelensky si sono incontrati per la prima volta a Bruxelles, in occasione del Consiglio europeo dello scorso 9 febbraio, per quello che era stato annunciato come un bilaterale, ma che si è trasformato poi in un colloquio di 15 minuti.

"Con Giorgia Meloni ci siamo appena visti a Bruxelles e sono felice di accoglierla in Ucraina. L'attendevamo da tempo a Kiev. Sin dall'inizio della guerra l'Italia del governo di Mario Draghi aveva scelto di sostenerci, un passo importante con un ruolo decisivo del vostro Paese per accettare l'Ucraina quale pieno membro dell'Unione europea. E oggi la cosa procede bene. Infatti, con Giorgia avevo avuto alcune lunghe telefonate molto cordiali subito dopo la sua nomina a premier e avevo notato che si muoveva nel senso della continuità. Sono molto grato all'Italia per la scelta di mandarci armi sia per la difesa antiaerea che per le artiglierie, le decisioni di principio sono state prese: noi avevamo insistito particolarmente per avere armi e garantire la difesa delle nostre infrastrutture energetiche", ha detto Zelensky in una intervista a Il Corriere, La Repubblica e Il Sole 24ore nel suo ufficio presidenziale nel centro della capitale ucraina. 

"Siamo più forti di un anno fa. I russi invece sono più deboli", ha aggiunto. "Noi combattiamo per difendere le nostre case, abbiamo scelto l'Europa, Vogliamo difendere la democrazia e la nostra libertà". Secondo il leader ucraino il premier francese Macron perde tempo a cercare un dialogo con Putin: "Sono arrivato alla conclusione per cui non siamo in grado di cambiare l'atteggiamento russo. Se hanno deciso di isolarsi nel segno della ricostruzione del vecchio impero sovietico non possiamo farci nulla", ha detto.

"Ci attendiamo la piena cooperazione dell'Europa e siamo certi che ne diventeremo membri, anche perché stiamo ripulendoci dai nostri oligarchi e dalla corruzione interna. Per noi è fondamentale non perdere il sostegno italiano e di nessun altro Paese, che abbiamo coltivato con grande sforzo contro l'intensa campagna di disinformazione del Cremlino negli ultimi anni. Giorgia è una donna forte che può tenere compatto il governo".

Zelensky si è espresso anche su Silvio Berlusconi, che ha criticato apertamente la decisione di Meloni di incontrarlo: "Ho sentito le dichiarazioni di Berlusconi. Non lo conosco personalmente, forse dovrei mandargli qualcosa… Non so, che cosa gli posso regalare? Vodka? Ho una buona vodka. Se una cassa di vodka è abbastanza per portare Berlusconi dalla nostra parte, allora risolveremo finalmente questo problema". 

Il riferimento è all'episodio raccontato dallo stesso Cavaliere, che in una riunione con i suoi aveva raccontato di aver ricevuto da Putin una cassa di vodka. In un audio intercettato da LaPresse a settembre si sentiva Berlusconi pronunciare queste parole: "Ho riallacciato un po' i rapporti con il presidente Putin, un po' tanto. Nel senso che per il mio compleanno mi ha mandato venti bottiglie di vodka e una lettera dolcissima. Gli ho risposto con bottiglie di Lambrusco e una lettera altrettanto dolce. Sono stato dichiarato da lui il primo dei suoi cinque veri amici".

Non più tardi di una settimana fa Berlusconi aveva criticato duramente i contatti di Meloni con il leader ucraino: "Io a parlare con Zelensky se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili – aveva detto Berlusconi – Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore".

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