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Zaia e Fedriga dicono che i migranti si infiltrano tra i profughi ucraini: “Qualcuno fa il furbo”

Il governatore del Veneto Luca Zaia si è detto d’accordo con il suo omologo in Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che aveva chiesto di differenziare dai flussi di profughi ucraini i migranti di altre nazionalità.
A cura di Annalisa Girardi
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Ci sono dei migrati di altre nazionalità infiltrati tra i profughi ucraini, e vanno differenziati. A dirlo è Luca Zaia, governatore della Regione Veneto in quota Lega, che si è detto d'accordo con il suo omologo in Friuli Venezia Giulia: Massimiliano Fedriga, in un'intervista con Repubblica aveva chiesto di differenziare dai flussi di profughi ucraini i migranti di altre nazionalità, arrivati attraverso la rotta balcanica. "Qualcuno cerca di infilarsi", ha detto, precisando che "per fortuna" si tratta di "casi isolati".

Rispondendo ad alcune domande dei giornalisti Zaia ha annunciato di aver disposto dei controlli dei documenti dei profughi che arrivano negli hub per i tamponi. "Qualcuno che cerca di fare il furbo c'è sempre", ha detto il governatore veneto. Per poi sottolineare che di fronte a "un'emergenza" e a un "popolo in fuga dalla guerra" bisogna dedicarsi soprattutto ai profughi in arrivo dall'Ucraina.

I profughi ucraini in Veneto

Per quanto riguarda le persone in fuga dall'Ucraina arrivate in Veneto, Zaia ha comunicato: "Calcoliamo che in Veneto ci siano in questo momento circa 10mila profughi in fuga dall'Ucraina come persone ospitate. Poi abbiamo effettuato 17.583 tamponi a profughi transitati per il Veneto. Mediamente ne arrivano 400, 500 al giorno ma non si fermano tutti qui". E ha poi concluso: "Sul totale profughi arrivati in Veneto il 70%  è composto da donne, l'85% da donne con bambini. La Regione Veneto ha raccolto ad oggi dai privati la disponibilità di 11mila posti letto e 670mila euro di donazioni".

Cosa aveva detto Fedriga

Non solo nell'intervista con Repubblica, ma anche parlando con i giornalisti, il presidente della Conferenza delle Regioni aveva dichiarato: "Il numero dei profughi provenienti dall’Ucraina è gestibile a livello nazionale, ci preoccupa in realtà la sommatoria con l’immigrazione proveniente dalla rotta balcanica e dal Mediterraneo, quello sì. Oltretutto bisogna avere piena consapevolezza che i due percorsi devono essere ben distinti. Dobbiamo avere la massima attenzione e cercare ovviamente di tutelare al massimo le persone che stanno scappando dalla guerra".

Molti dei migranti che arrivano nel nostro Paese percorrendo la rotta balcanica, va precisato, sono persone in fuga da Paesi come Siria, Afghanistan e Iraq.

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