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Vaccini, Sileri: “Ad aprile 8 milioni di dosi, a maggio ne aspettiamo più del doppio”

Il sottosegretario alla Salute Sileri ha detto che “Sono già arrivate 1,3 milioni di dosi, come aveva annunciato il generale Figliuolo e ad aprile sicuramente arriveranno 8 milioni di vaccini con un outlook positivo, il che significa che Moderna e Pfizer potrebbero arrivare anche in numero maggiore”, aggiungendo che “a maggio ne aspettiamo più del doppio”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha annunciato che "Sono già arrivate 1,3 milioni di dosi, come aveva annunciato il generale Figliuolo e ad aprile sicuramente arriveranno 8 milioni di vaccini con un outlook positivo, il che significa che Moderna e Pfizer potrebbero arrivare anche in numero maggiore". Ha poi aggiunto che "a maggio ne aspettiamo più del doppio".

Ieri è arrivato il blocco della somministrazione del vaccino di AstraZeneca da parte dell'Olanda. "Non dobbiamo preoccuparci", ha detto oggi in un'intervista alla Stampa."Hanno notato dei casi di trombosi, ma si tratta di numeri esigui rispetto alle dosi inoculate. Peraltro, va accertata la reale correlazione causa-effetto. Prendiamo decisioni politiche sulla base di evidenze scientifiche". In Italia, nonostante ci siano stati casi, "non fermeremo AstraZeneca come ha fatto l'Olanda. Bisogna andare avanti con la vaccinazione. È presto per dire che a Genova (dove un'insegnante 32enne è ricoverata dopo aver ricevuto il vaccino, ndr) ci sia un nesso causa-effetto. Dobbiamo affidarci alla farmacovigilanza per avere una base scientifica. Si tratta di una donna giovane e questa complicanza della trombosi, nei rari casi in cui si è manifestata, è stata notata soprattutto nel genere femminile e in una fascia d'età bassa".

Su un eventuale intervento dell'Ema ha spiegato: "Ci sono stati 62 casi di trombosi in tutto il mondo, di cui 44 in Europa occidentale: non possiamo essere sicuri che la causa sia il vaccino ma non lo possiamo neanche escludere. Serve una maggiore vigilanza e per questo Ema rivaluterà, senza fermare la somministrazione di vaccini: valuterà se c'è un comune denominatore e nel caso ricalibrerà la somministrazione per determinate categorie" ha aggiunto a Domenica In su Rai1, ribadendo che "è giusto ragionare, e investigare e dare risposte. La risposta sarà che per motivi precauzionali evitiamo l'uso per una categoria, magari giovani, magari donne".

"Le dosi di AstraZeneca arrivate in Europa sono largamente inferiori rispetto a quelli che erano in contratti iniziali". Ma ha assicurato che "Le differenze nelle vaccinazioni, fra le diverse regioni, così come sulla fascia 70-79 anni, saranno colmate in 2-3 settimane".

"Una parte del problema è dipeso dall'utilizzo dei vaccini e anche il meccanismo della prenotazione non è stato omogeneo nel Paese – ha aggiunto – Gli errori si fanno ma la forza è saper correggerli quanto prima".

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