Un altro giornalista di Fanpage spiato, Fratoianni: “Inquietante, Meloni smetta di far finta di nulla”

Un altro giornalista di Fanpage.it, Ciro Pellegrino, è stato spiato. Si tratta del secondo caso di spionaggio dopo quello ai danni del direttore, Francesco Cancellato, il cui telefono era stato infettato da Graphite, lo spyware prodotto e veduto dall'israeliana Paragon.
Questa volta l'attacco è stato rilevato da Apple, che ha informato il giornalista di essere vittima di uno spyware di fascia alta, utilizzato contro terroristi o organizzazioni criminali. Anche in questo caso, una volta iniettato il software nel dispositivo è possibile avere accesso a tutti i contenuti, dalle app ai file, alle conversazioni private. Ancora non è chiaro però, chi si nasconda dietro lo spionaggio contro Ciro Pellegrino e quali siano le ragioni di questa operazione.
La notizia ha scatenato le prime reazioni da parte delle opposizioni che si sono indignate davanti all'ennesimo caso di spionaggio illegale nei confronti di un giornalista. Il leader di Alleanza Verdi-Sinistra, Nicola Fratoianni ha evidenziato che "gli episodi di spionaggio illegale stanno diventando una catena di eventi ormai infinita e sempre più inquietante, che dovrebbero allarmare tutti nel nostro Paese".
"Abbiamo avuto la vicenda torbida con attivisti delle Ong che hanno scoperto di avere il proprio telefono cellulare spiato con tecnologie all’avanguardia. Nessuna risposta chiara è arrivata e tutto è rimasto confinato in segrete stanze. E dello stesso tipo di spionaggio è stata vittima il direttore di Fanpage. E ancora oggi, a mesi di distanza, non si sa da chi e perché", ha denunciato il parlamentare. Il governo Meloni infatti, ha escluso qualsiasi coinvolgimento nel caso Paragon, ma si è chiuso nel silenzio ponendo il segreto di Stato sulle informazioni relative allo spionaggio.
"Oggi si viene a sapere che anche un altro giornalista della stessa testata è stato spiato illegalmente. Non siamo più di fronte ad un caso o a qualche mela marcia. A chi dà fastidio il giornalismo d’inchiesta? A chi dà fastidio la redazione di Fanpage?", ha domandato ancora Fratoianni. "Nessuna istituzione, a partire dal governo Meloni, a questo punto può continuare a far finta di niente – ha proseguito il leader di SI – perché siamo di fronte a troppi episodi che richiedono trasparenza e verità, a partire dall’individuazione dei responsabili".
Fratoianni rinnovato l'appello a Meloni a riferire in Aula e a fare chiarezza una volta per tutte. "Il governo dovrà venire al più presto in Aula perché fornisca apertamente tutti gli elementi necessari per venire a capo di queste vicende, non accampi scuse o maldestre giustificazioni come ha fatto finora", ha concluso.
Per Angelo Bonelli, "questo significa che l'azione di spionaggio continua contro giornalisti e, forse, anche contro attivisti e altre persone. È un fatto gravissimo. Il governo non ha più scuse: ora dica chi spia i giornalisti, chi ha ordinato queste operazioni, e chi è l’organizzazione che le porta avanti con l’utilizzo dello spyware Graphite, un software che, secondo quanto emerso, era – o è – in uso esclusivo alle strutture statali", ha dichiarato il portavoce di Europa Verde. "Il governo deve fare nomi e cognomi, non può continuare a tacere di fronte a un’azione che rappresenta un vero e proprio attentato alla nostra democrazia. È inaccettabile che in Italia, nel silenzio delle istituzioni, venga portata avanti una sistematica violazione delle libertà costituzionali, della libertà di stampa e del diritto dei cittadini a essere informati", ha concluso.