Troppe richieste, il sito del Miur va in tilt: i supplenti rischiano di perdere la cattedra

La scadenza per inserire la domanda per le supplenze è il prossimo 25 luglio. Ma le speranze di oltre 700mila insegnanti di ricevere l'assegnazione di una cattedra potrebbero cadere nel vuoto: troppe domande e i computer del ministero sono andati in tilt. Dovevano indicare 10 o 20 preferenze nella pagina web dedicata, ma il sito del Miur, non è riuscito a gestire la mole di ingressi contemporanei, 150 al minuto.
Bisogna compilare un form, per candidarsi come supplenti nel triennio 2017-2019. I docenti delle graduatorie di II e III fascia interessati devono compilare il Modello B, per indicare le scuole di destinazione delle supplenze, 20 per la scuola media e superiore e 10 per la scuola dell’infanzia e primaria. Un processo che dovrebbe durare al massimo qualche minuto. Ma dopo aver inserito le sedi e il codice personale, nel sito spunta la scritta “Sistema momentaneamente non disponibile, riprovare più tardi…”.
Con una nota il Miur spiega il motivo del blocco: "Quest’anno i tempi di compilazione del modello sono più ristretti rispetto allo scorso anno e anche questo ha portato ad una maggiore concentrazione di utenti sul portale dedicato". Ma gli insegnati continuano a essere preoccupati. Adesso sperano tutti in una proroga. I sindacati nazionali chiedono che il termine possa slittare al 31 luglio, per consentire a tutti di completare le procedure. Le possibilità di ottenere un posto non sono basse: il numero di docenti assunti dalla Buona Scuola non copre ancora tutte le cattedre disponibili nel territorio, e ci sarebbero quindi molti posti liberi, che i precari, iscritti alle liste di istituto entro lo scorso 24 giugno, potrebbero occupare, anche senza possedere una specializzazione. Si calcola che potrebbero rimanere scoperte 800 cattedre, soprattutto al Nord.
“Stiamo pressando il ministero dell’Istruzione perché slitti il termine ultimo per la compilazione online del cosiddetto modello B: quello che consente al supplente di scegliere le scuole dove svolgere il proprio servizio”, spiega Lena Gissi di Cisl scuola a Repubblica.it.
Non è la prima volta che i computer del ministero fanno le bizze. E' già accaduto in passato, quando un anno fa, in occasione degli esami di maturità, sono state pubblicate le commissioni d'esame e il servizio si è arrestato: troppi studenti lo stavano consultando. Stesso copione per la presentazione della domanda di mobilità 2016/2017, ad Aprile 2016: anche in quel caso ai docenti non restò altra soluzione, se non continuare a provare compulsivamente a caricare la propria domanda.