Tari 2025 in scadenza, chi può avere il bonus e quali sanzioni scattano se non si paga la tassa sui rifiuti

La Tari 2025, o tassa sui rifiuti, è un tributo locale che va versato al Comune, e il cui importo può cambiare da città a città. La sua scadenza è fissata per legge al 30 aprile, ma i singoli Comuni posso scegliere di farla slittare quindi di fatto può essere diversa in ciascuna città. Per chi non paga scatta una sanzione, pari al 25% della tassa, ma è possibile effettuare il versamento in ritardo – il cosiddetto ravvedimento operoso – per ridurla. Quest'anno ha avuto il via il bonus rifiuti 2025, ma non è detto che tutti i Comuni l'abbiano applicato dato che è stato attivato a ridosso dell'invio dei bollettini.
Chi deve pagare la Tari 2025 e quanto costa la tassa sui rifiuti
Sono tenuti a versare la Tari tutte le imprese e i cittadini che hanno un immobile nel Comune, che sia un'abitazione o un negozio. Sono escluse solo le case non arredante e senza utenze. Il prezzo della Tari, come detto, è deciso dal Comune e quindi può variare molto. Ad esempio, lo scorso anno ha superato i 500 euro a Genova mentre è costata poco più di 200 euro a Pordenone.
Il pagamento si può saldare con un pagamento unico, ma può anche essere diviso in due o tre rate. Anche in questo caso la scelta è a discrezione del Comune: si può anche decidere che, al di sotto di una certa somma minima, non è possibile ottenere il pagamento a rate. Normalmente, l'amministrazione comunale invia direttamente ai cittadini la fattura per la Tari che include, allegati, i bollettini precompilati per effettuare il versamento; questi includono anche le eventuali scadenze per chi sceglie di pagare a rate.
Le multe per i ritardi e i pagamenti mancati
Chi non paga la Tari in tempo dovrebbe ricevere un sollecito dal Comune, e se questo non viene rispettato scatta la sanzione, che vale il 25% della tassa. La sanzione si può ridurre decidendo di pagare e mettersi in regola, con il cosiddetto ravvedimento operoso: in questo caso si recupera la somma iniziale che si doveva versare, sommata agli interessi, e poi a una versione più bassa della penale.
Chi ricorre al ravvedimento operoso entro 14 giorni dovrà pagare lo 0,833% in più per ogni giorno di ritardo. Se si paga entro 90 giorni la sanzione massima è del 12,5%, che sale al 25% se si supera questa soglia temporale.
Chi non paga affatto, invece, rischia sanzioni più gravi. Il ravvedimento operoso può essere fatto prima che la violazione venga constatata e notificata. Dopo l'avviso di accertamento, se passano altri sessanta giorni, scattano ulteriori sanzioni, oltre agli interessi e agli oneri per la riscossione. Si può anche arrivare al pignoramento dei beni per saldare il debito con il Comune.
La Tari può cadere in prescrizione, ma solo se il Comune non invia un sollecito o un altro invito di pagamento al cittadino. In questo caso, dopo cinque anni l'amministrazione non può più pretendere il pagamento.
Chi può ottenere il bonus rifiuti 2025 per lo sconto sulla Tari: i requisiti Isee
Quest'anno dovrebbe avere il via il bonus rifiuti 2025, ma non è detto che questo sia stato tenuto in conto in tutti i Comuni. Si tratta di uno sconto del 25% sulla Tari per le famiglie che hanno l'Isee sotto i 9.530 euro, oppure sotto i 20mila euro se hanno almeno quattro figli a carico. Nonostante fosse stato varato nel 2019, solo quest'anno è stato reso operativo.
Il problema è che il Dpcm che ha ‘attivato' il bonus è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 13 marzo e l'Arera (autorità pubblica che si occupa di energia e reti) ha diffuso la delibera con le regole per applicare lo sconto il 3 aprile. Molti Comuni, però, si sono lamentati dicendo che avevano già iniziato a emettere e inviare i bollettini per la Tari 2025 senza tenere conto del bonus rifiuti. A questo punto, inviare nuovamente i bollettini richiederebbe un costo aggiuntivo per le casse comunali.
È possibile, quindi, che per molti lo sconto sulla Tari diventi effettivo solamente nel 2026. Se non si è certi, la cosa migliore è informarsi direttamente presso il proprio Comune per sapere se la misura è già stata attivata.