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Global Sumud Flotilla

Tajani sulla Flotilla: “I 22 italiani fermati negli abbordaggi stanno bene, nessun atto di violenza”

Il ministro degli Esteri Tajani ha tenuto un’informativa urgente alla Camera sulla situazione nella Striscia di Gaza e sulle condizioni dei membri della Flotilla, intercettati in queste ore dalle navi israeliane: “Al momento sarebbero 22 gli italiani fermati, tutti in buone condizioni, che una volta arrivati al porto verranno identificati e rimpatriati entro pochi giorni”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro degli Esteri Tajani, durante un'informativa urgente alla Camera sulla situazione nella Striscia di Gaza e sulla missione della Global Sumud Flotilla, ha detto di aver sentito questa mattina il ministro degli Esteri israeliano Sa'ar, e di aver chiesto rassicurazioni sui membri della Flotilla che sono stati fermati in queste ore dalle navi israeliani.

Il titolare della Farnesina ha detto che sono 22 gli italiani fermati in questo momento. "Gli abbordaggi di ieri notte sono stati pacifici e senza violenza, preparati da numerose misure di avvicinamento. La Marina israeliana ha impiegato 16 navi per l'operazione che si concluderà nella giornata di oggi. L'arrivo ad Ashdod impiegherà diverse ore di navigazione, al momento sarebbero 22 gli italiani fermati, tutti in buone condizioni, che una volta arrivati al porto verranno identificati e rimpatriati entro pochi giorni".  La situazione è monitorata dal governo costantemente, attraverso l'Unità di Crisi e l'Ambasciata italiana a Tel Aviv.

L'equipaggio delle navi sarà trasferito al porto di Ashdod e trattenuto "in centri adibiti a tal fine", ha fatto sapere con una nota la Farnesina questa mattina, spiegando che i membri della Flottilla potranno scegliere tra due alternative: la prima è accettare l'espulsione volontaria immediata, che avverrà nei tempi più rapidi possibili; la seconda è rifiutare l’espulsione immediata, accettando una detenzione in carcere in attesa di rimpatrio forzato. In questo secondo caso gli attivisti dovranno attendere il provvedimento di respingimento dell'Autorità giudiziaria, che di solito impiega 48-72 ore, prima di pronunciarsi. L'Ambasciata d'Italia a Tel Aviv sta seguendo la vicenda "con la massima attenzione e ha già preparato un programma di assistenza consolare", viene spiegato. "Grazie alle comunicazioni con il nostro consolato, con la nostra ambasciata e con le autorità israeliane, gli italiani stanno bene e, per chi accetta l'espulsione subito, già da venerdì potrebbero tornare in Italia", ha ribadito Tajani in Aula. Il ministro si è detto anche "sollevato dal constatare che le regole di ingaggio siano state rispettate e che fino a questo momento non si registrino atti di violenza o complicazioni nelle operazioni delle forze israeliane".

Il vicepremier in Aula ha ricordato l'appello del Presidente della Repubblica Mattarella, che aveva chiesto ai membri della Flotilla di non mettersi in pericolo, di accogliere la proposta di mediazione del Patriarcato Latino di Gerusalemme, che grazie all'interessamento del cardinal Pizzaballa e del presidente della Cei Zuppi, si era detto pronto a prendere in consegna gli aiuti umanitari a Cipro, per portarli nella Striscia.

"Sin da prima della partenza della Flotilla, avevamo fatto tutto il possibile per segnalare i pericoli di questa iniziativa: ne avevo parlato a lungo con la portavoce (Maria Elena Delia, ndr) facendo appello al senso di responsabilità, ricordandole i gravi rischi insiti nell'operazione. Tutti i nostri appelli, le stesse autorevoli parole del Presidente della Repubblica Mattarella, sono stati ignorati", ha detto ancora Tajani.

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