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Taglio del cuneo e salario minimo, di cosa hanno parlato governo e sindacati all’incontro di oggi

All’incontro tra governo e sindacati sono arrivati sul tavolo i temi centrali per il lavoro: taglio del cuneo fiscale, salario minimo, precarietà. Ma i leader sindacali sono usciti scontenti da Palazzo Chigi, con un nuovo appuntamento a fine luglio.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Taglio del cuneo fiscale e salario minimo. I temi che sono arrivati sul tavolo dell'incontro tra governo e sindacati sono sostanzialmente questi. Sostenere il costo dei rincari e dell'inflazione e aumentare gli stipendi a milioni di lavoratori sottopagati, come ha ricordato ieri l'Inps. Almeno in via teorica. I leader sindacali, infatti, usciti dall'incontro tutto sono sembrati tranne che soddisfatti: "Numeri non ci sono stati fatti – ha commentato il segretario della Cgil, Maurizio Landini, uscendo da Palazzo Chigi – Ci si è fermati a temi come la difesa del potere d'acquisto, la precarietà, il salario minimo". E ha affondato: "Al momento non abbiamo risposte. Ad oggi risultati non ce ne sono. Abbiamo ribadito che dobbiamo agire e non possiamo aspettare la legge di bilancio". In sostanza "c'è una novità sul piano del metodo, non su quello dei contenuti".

Secondo quanto hanno fatto filtrare i partecipanti alla riunione – a cui hanno partecipato Landini, Sbarra e Bombardieri, Draghi e i ministri Brunetta, Patuanelli, Giorgetti e Orlando – il governo ha proposto ai sindacati di aprire dei tavoli su alcuni temi: cuneo fiscale, lotta alla precarietà del lavoro e salario minimo partendo dalla proposta del ministro Orlando. C'è anche una data che circola – che è quella del 23 luglio – in cui dovrebbero partire questi incontri specifici dedicati ai temi.

"Quando si dice ‘ridurre il cuneo fiscale', poi deve andare tutto ai lavoratori – ha sottolineato ancora Landini – Aspettiamo risposte su questi temi". E ha aggiunto: "Draghi ha riconosciuto che c'è un problema". Sul salario minimo, invece, "abbiamo condiviso l'approccio del ministro del Lavoro – che consiste nell'individuazione nel minimo con i contratti di riferimento settore per settore – al contempo serve una legge per cancellare i contratti pirata". Poi il segretario della Cgil ha rilanciato sugli extraprofitti: "Le risorse oggi possono esser prese tassandoli al 100% – ha aggiunto – Inaccettabile il livello di precarietà che c'è nel lavoro".

"Sull'emergenza bollette, sui salari e sulle pensioni abbiamo chiesto al governo di intervenire subito – ha detto invece il segretario della Uil Bombardieri – Bisogna detassare gli aumenti contrattuali e la contrattazione di secondo livello e aumentare il netto in busta paga". Poi ha invitato l'esecutivo a "finirla con i bonus", poiché "servono interventi strutturali". E ancora: "Su salari e pensioni abbiamo chiesto al governo di intervenire subito – ha insistito – Non possiamo aspettare la manovra e quindi interventi che vadano in vigore a gennaio 2023". Il governo, ha detto Bombardieri, ha preso tempo in vista dell'ultima settimana di luglio: "Prima del decreto, per valutare le misure da prendere e le quantità economiche".

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