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Guerra in Ucraina

Speranza al ministro della Salute ucraino: “Nostri ospedali aperti per chi fugge dalla guerra”

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, oggi ha incontrato il suo omologo ucraino, Victor Liashko, e gli ha assicurato la”massima apertura degli ospedali italiani ad accogliere cittadini ucraini in fuga dalla guerra”.
A cura di Annalisa Girardi
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Il ministro della Salute, Roberto Speranza, oggi ha incontrato il suo omologo ucraino, Victor Liashko, in videoconferenza. Al centro della discussione, chiaramente, l'impatto della guerra sul servizio sanitario nazionale in ucraina, in ginocchio a causa del conflitto. Speranza, da parte sua, ha garantito "massima apertura degli ospedali italiani ad accogliere cittadini ucraini in fuga dalla guerra e bisognosi di cure". Non solo: Speranza ha anche assicurato a Liashko che l'Italia parteciperà nella ricostruzione dell'Ucraina una volta che il conflitto sarà terminato e aiuterà il Paese anche a ricostruire i suoi ospedali.

L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha fatto sapere di aver verificato finora 191 attacchi contro le strutture dell'assistenza sanitaria, causando 75 morti e 54 feriti. "Peggio dell'interruzione dei servizi sanitari, catastrofica in tutta l'Ucraina e aggravata dagli sfollamenti e dal fatto che milioni di persone restano intrappolate in aree di conflitto, incapaci di muoversi, sono gli attacchi all'assistenza sanitaria", ha sottolineato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, parlando ieri alla Conferenza dei donatori per l'Ucraina. E ancora: "Si dice spesso che la prima vittima di guerra è la verità. Lo stesso detto potrebbe valere per la salute", ha affermato il direttore dell'Oms, sottolineando come in questo momento nel Paese siano "a serio rischio i servizi e le infrastrutture e la salute di milioni di persone". Poi ha citato "le infermiere che si prendono cura dei neonati negli scantinati degli ospedali; gli autisti di ambulanze e i paramedici che salvano le persone dagli edifici bombardati; le squadre mediche che eseguono interventi chirurgici e fanno nascere i bambini sotto il fuoco, gli operatori sanitari di base che stanno ancora cercando di fornire assistenza a bambini e anziani; e gli operatori logistici che continuano a trovare e consegnare forniture da cui dipendono le vite delle persone". Il direttore dell'Oms ha quindi concluso ribadendo come gli attacchi alla sanità (quindi a ospedali, cliniche, ambulanze) siano una violazione del diritto internazionale umanitario.

Intanto continua il flusso di persone in fuga dalla guerra verso l'Italia. Secondo gli ultimi dati del ministero dell'Interno finora sono arrivati 109.325 profughi ucraini. Tra loro 56.817 donne, 14.576 uomini e 37.932 minori, diretti per la maggior parte a Milano, Roma, Napoli e Bologna. Solo nelle ultime ventiquattro ore hanno passato il confine oltre novecento persone, 928 precisa sempre il Viminale.

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