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Sottosegretario Fdi Iannone rilancia locandina che cita brano neofascista ‘Claretta e Ben’, Bonelli: “Si dimetta”

Il sottosegretario di Fdi Antonio Iannone condivide una locandina che cita la canzone neofascista ‘Claretta e Ben’ della band ‘270bis’, brano che inneggia ai “martiri in camicia nera”. Bonelli chiede le sue dimissioni. E il viceministro Cirielli lo attacca.
A cura di Annalisa Cangemi
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Scontro a distanza tra il leader di Europa Verde e deputato di Avs Angelo Bonelli e l'onorevole Edmondo Cirielli, vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per il caso del post pubblicato dal sottosegretario al ministero dei Trasporti di Fratelli d'Italia, Antonio Iannone, Quest'ultimo ha condiviso una locandina per commemorare Carlo Falvella, militante neofascista del FUAN, (movimento politico universitario di estrema destra che è stato sciolto nel 1996) che contiene una citazione tratta dalla canzone ‘Claretta e Ben' della band neofascista ‘270bis'. Per questo il parlamentare Bonelli ha chiesto le sue dimissioni.

La notizia è stata data per primo da Paolo Berizzi di Repubblica, giornalista bersaglio di minacce dell'estrema destra e oggetto di scherno da parte di esponenti del partito di Giorgia Meloni, come si vede nella prima puntata dell'inchiesta di Fanpage.it Lobby nera: nel video si vedono esponenti di primo piano di Fratelli d’Italia, che al momento di una foto durante un evento elettorale, dicono "Berizzi" al posto di "cheese".

Berizzi ha notato la ricondivisione sull'account Instagram del sottosegretario della locandina che contiene la citazione della band – il cui nome vuole richiamare il reato di terrorismo – legata all'ex Terza Posizione Marcello De Angelis, ex portavoce della Regione Lazio e cognato del terrorista nero Luigi Ciavardini.

Per ricordare il giovane Falvella, ucciso a 19 anni sul lungomare di Salerno il 7 luglio 1972 con una coltellata dall’anarchico Giovanni Marini, Iannone, ma non è stato il solo, ha pubblicato l'immagine, che oltre all'appuntamento a Salerno di oggi, lunedì 7 luglio, per la commemorazione, reca la citazione "Nel ricordo non li hanno uccisi", cioè un passaggio della canzone ‘Claretta e Ben', brano dedicato a Benito Mussolini e Claretta Petacci.

Si tratta di un brano che i 270bis hanno composto nel 2003 e che la band, invitata dall'allora responsabile dei giovani di An, Meloni, ha cantato anche sul palco di Atreju, la festa dell’organizzazione giovanile di FdI, Gioventù Nazionale, la stessa di cui l'inchiesta di Fanpage.it ‘Gioventù Meloniana' ha mostrato i legami con il neofascismo e il neonazismo. E proprio nell'inchiesta di Fanpage.it si vedono i giovani del partito al campo comunitario Cabiria cantare a squarciagola la canzone.

Iannone ha accompagnato il post con queste parole: "Come ogni anno lunedì sarò a Salerno con i giovani di Fratelli d'Italia per commemorare Carlo Falvella a 53 anni dalla sua scomparsa. Oltre al sottosegretario, anche Gn ha condiviso una storia su Instagram con la locandina che ripota la citazione del brano.

"Nel ricordo non li hanno uccisi", spiega Berizzi si riferisce proprio ai fascisti morti e impiccati a piazzale Loreto, appunto in primo luogo Claretta Petacci e Benito Mussolini, e ai camerati morti negli anni di piombo:

Han ballato sui loro corpi…Han sputato sul loro nome…Han nascosto le loro tombe…Ma non li possono cancellare…Puoi vederli, sai, sono tutti qui…Con le braccia levate al sole…Sono tutti qui, io li vedo…Piovon fiori su Piazzale Loreto…È una piazza piena di sogni…Un'armata di cari amici…Mille anime di caduti…Ma nel ricordo non li hanno uccisi…Sono i giovani di Acca Larenzia…E i ragazzi in camicia nera…I fratelli di Primavalle…Ed i martiri dell'Emilia

"Il sottosegretario Antonio Iannone non può più rimanere al suo posto: chiediamo le sue immediate dimissioni. È inaccettabile che un rappresentante del governo della Repubblica Italiana, nel 2025, citi testi che glorificano Benito Mussolini e Claretta Petacci, inneggiano ai ‘martiri in camicia nera’ e rivendicano simboli e linguaggi propri della galassia neofascista", si legge in una nota Angelo Bonelli parlamentare Avs e co-portavoce di Europa Verde.

"La locandina condivisa da Iannone in ricordo di Carlo Falvella, militante neofascista del FUAN – ha aggiunto Bonelli – contiene una citazione tratta dalla canzone ‘Claretta e Ben' della band neofascista ‘270bis', legata all’ex Terza Posizione Marcello De Angelis, condannato per banda armata e cognato del terrorista nero Luigi Ciavardini. Una canzone che canta ‘piovon fiori su piazzale Loreto', che inneggia all’odio con frasi come ‘me ne frego e sputo in faccia al mondo intero'".

"È gravissimo che un sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture – cioè uno dei vice di Matteo Salvini – rilanci questa narrazione tossica e nostalgica, alimentando il culto dei ‘caduti neri', proprio mentre gruppi neofascisti organizzano cortei con croci celtiche e rituali del ‘presente!' – ha detto ancora Bonelli – Giorgia Meloni non può più tacere: prenda le distanze da Iannone e da chi nel suo partito, come Gioventù Nazionale o la deputata Vietri, continua a flirtare con la simbologia dell’estrema destra postfascista".

Cirielli risponde a Bonelli: "Si vergogni"

"L'attacco al Sottosegretario Antonio Iannone da parte di uno dei leader RossoVerdi, Angelo Bonelli, dimostra come gli ex comunisti siano spudorati. Il Sen. Iannone ha fatto bene, come fa in occasione di ogni anniversario a ricordare il vigliacco assassinio di un giovanissimo missino salernitano, Carlo Falvella. Un gesto di solidarietà umana e di ricordo rispettoso di chi ha perso la vita solo perchè credeva in un'idea. Non c'è proprio nulla di nostalgico", ha dichiarato Edmondo Cirielli, vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

"Ancora una volta l'estrema sinistra italiana, senza cuore e cinica, prova a strumentalizzare politicamente qualunque vicenda inventando casi che non esistono. Angelo Bonelli dovrebbe vergognarsi, insieme con i suoi compagni di strada, per non aver mai preso le distanze dal comunismo e dai regimi affiliati a questo ideale sanguinario ancora presenti nel mondo e magari in un sussulto di dignità, rassegnare le dimissioni da Deputato visto che è animato ancora da idee antidemocratiche", ha concluso Cirielli.

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