Sondaggi politici, chi guadagna più voti e chi ne perde: giù Pd e Movimento 5 stelle

Settimana positiva per il centrodestra e decisamente negativa per quasi tutti i partiti dell'opposizione. Se Fratelli d'Italia continua la sua crescita indisturbato, infatti, le principali forze della minoranza perdono tutte terreno. Così, rispetto a sette giorni fa il centrodestra si trova qualche decimo più in alto e il centrosinistra quasi un punto più in basso. Sono i risultati del nuovo sondaggio politico realizzato da Swg per il TgLa7.
Fratelli d'Italia è al 30,4%, nell'ultima settimana guadagna un ulteriore 0,4%. Il partito di Giorgia Meloni prosegue più o meno indisturbato nella sua crescita nei consensi, registrata dalle rilevazioni Swg anche a nel corso dell'estate. Ora ha quasi nove punti di vantaggio sul secondo partito.
Proseguendo nella coalizione di maggioranza, la Lega sale all'8,7% crescendo di un decimo percentuale. È un risultato di sostanziale stabilità, che non sposta gli equilibri: il Carroccio oggi ha meno di un terzo dei voti rispetto a Fratelli d'Italia – cosa che sta complicando la scelta del candidato alle prossime regionali in Veneto – e sembrerebbe mantenere un leggerissimo vantaggio rispetto agli altri schieramenti del centrodestra.
Forza Italia è all'8,1%, infatti. I forzisti di Antonio Tajani perdono due decimi e vedono il distacco con il partito di Matteo Salvini allargarsi. Per il momento si parla comunque di poco più di mezzo punto. Nelle prossime settimane sarà soprattutto il test delle elezioni regionali a indicare se tra i due partiti – che da mesi si contendono il secondo posto alle spalle di FdI – i rapporti di forza sono cambiati.
La coalizione è completata da Noi moderati, stabile all'1%. Oggi, quindi, il centrodestra raccoglierebbe il 48,2% dei voti. Un punteggio che sarebbe sufficiente a ottenere la guida del governo per un'altra legislatura.
I risultati negativi sono quasi tutti tra i partiti delle opposizioni. Il Partito democratico scende al 21,9% perdendo tre decimi percentuali. In assoluto, il Pd non sembrerebbe essere in crisi: il risultato è comunque superiore a quelli ottenuti fino alla scorsa estate, prima delle ultime elezioni europee. Resta il fatto che, per arrivare a impensierire la maggioranza, servirà uno scatto in avanti dei consensi.
Lo stesso discorso vale per il Movimento 5 stelle, al 13,3%: è in calo di tre decimi, e anche se il risultato in assoluto non è negativo, non permette di creare una coalizione con numeri preoccupanti per gli avversari. Al di là delle difficoltà nel restare uniti Pd, M5s e Alleanza Verdi-Sinistra (al 6,6%, con un -0,2%) arrivano al 41,8% dei voti.
Crescono solo due forze nella minoranza. Azione di Carlo Calenda va al 3,4% segnando un +0,1%, e con lo stesso guadagno +Europa va al 2,1%. Italia viva di Matteo Renzi, invece, resta stabile al 2,4%. Anche sommando IV e +Europa alla coalizione di centrosinistra (e tenendo fuori Azione, come avverrà alle regionali), il risultato arriva al 46,3%. Un distacco dal centrodestra non incolmabile – poco meno di due punti -, ma che potrebbe fare la differenza.