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Sindacati delusi dopo l’incontro con il governo sui morti sul lavoro, Cgil e Uil: “Basta chiacchiere”

Il vertice tra sigle sindacali e governo Meloni sulla sicurezza sul lavoro è finito tra le polemiche: Cgil e Uil hanno rivendicato di non essere state convocate da mesi, mentre la ministra Calderone elaborava un testo su cui non c’è apertura a trattare. Il segretario della Cisl Luigi Sbarra, invece, ha definito l’incontro “positivo”.
A cura di Luca Pons
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Si è chiuso senza progressi il vertice tra la ministra del Lavoro Marina Calderone (insieme al sottosegretario Mantovano) e i sindacati sul tema della sicurezza nei posti di lavoro. L'incontro precede di poche ore il Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio, dove proprio la ministra sarà chiamata a una relazione sul tema agli altri esponenti del governo e presenterà le nuove norme in materia, inserite nel decreto Pnrr. Il tema è tornato al centro del dibattito dopo il caso di Firenze, dove cinque operai sono morti in seguito a un crollo in un supermercato Esselunga.

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, è stato duro: "L'incontro non è stato all'altezza dei bisogni che abbiamo. Siamo stati convocati alle 8.30, quando hanno il Consiglio dei ministri oggi pomeriggio, e ci hanno consegnato un testo un'ora dopo che era iniziato l'incontro, perché glielo abbiamo chiesto. Non dà l'idea di una grande volontà di trovare degli accordi con le organizzazioni sindacali", ha commentato. Le proposte dei sindacati erano arrivate "un anno e mezzo fa", ha continuato Landini, e "l'ultimo incontro con la ministra era stato a luglio dell'anno scorso. Ora ci richiamano, dopo quanto è successo, per dirci che nel pomeriggio al Cdm parleranno di testi che hanno discusso solo tra loro. E alla richiesta di una trattativa, la risposta è solo ‘vedremo'. Così non va bene", ha detto Landini.

Tra le richieste delle organizzazioni sindacali c'è quella di "ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per tutte le lavoratrici e i lavoratori nella filiera degli appalti. È una legge che è stata cancellata nel 2003, che c'era da anni. Non ripristinarla vuol dire lasciare la giungla del subappalto", ha spiegato il segretario Cgil. Ancora: "Chiediamo la patente a punti per tutti, non solo per i cantieri mobili", perché "morti e infortuni valgono lo stesso per tutti: l'anno scorso gli infortuni sul lavoro sono stati quasi 500mila, le morti più di mille". Anche sul tema dei subappalti, nessuna risposta: "Si vuole continuare con il modello folle che si è costruito questi anni: appalti, subappalti, precarietà e non rispetto delle norme".

Pierpaolo Bombardieri, segretario Uil, è intervenuto: "Dopo Firenze ci aspettavamo una risposta più decisa. Non ci pare che sia così. Ci sono parziali risposte in un clima che però non è quello che dovrebbe esserci quando si parla di morti sul lavoro. Il governo dice che serve unità ma convoca sindacati e imprese in due tavoli diversi, dice che servono investimenti ma non siamo riusciti a capire quant'è la copertura economica che servirà a fare le nuove assunzioni. Non ci siamo. La gente continua a morire, di chiacchiere ne abbiamo le tasche piene".  Parlando del meccanismo della patente a punti previsto dal governo, Bombardieri ha criticato: "La vita di un lavoratore vale 20 crediti, si può lavorare con 15, e 5 si recuperano con un corso di formazione".

Più ottimista il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, che ha parlato di "un incontro positivo e apprezzabile, in cui il governo ha illustrato alcuni elementi che caratterizzeranno il prossimo decreto Sicurezza aprendo al contributo del sindacato per miglioramenti e integrazioni". In particolare, la ministra Calderone avrebbe "preannunciato la volontà di rafforzare controlli, ispezioni, assunzioni, sanzioni, investimenti": si punta ad aumentare le ispezioni sui luoghi di lavoro del 40% e assumere 766 ispettori e carabinieri dell'apposito nucleo investigativo. Misure "in parte condivisibili" per Sbarra, che "devono essere collegate a una complessiva e concertata strategia nazionale".

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