Sigaretta elettronica come il tabacco anzi no, caos sul decreto milleprorghe

Il contestato provvedimento sull'equiparazione della sigaretta elettronica al tabacco, con tanto di divieto di pubblicità e uso nei luoghi pubblici, di nuovo al centro di un caos normativo. I divieti per la sigaretta elettronica, introdotti con il decreto Ilva e Lavoro, erano stati già cancellati dal decreto Scuola per poi essere reintrodotti con un emendamento nel decreto “Salva Roma”, con buona pace della regola dell’omogeneità di contenuto dei Decreti Legge chiesta da Napolitano. Ora però, con la decadenza del decreto Salva Roma, la norma pari pari sembra essere stata introdotta nel decreto milleproroghe  appena varato dal Consiglio Dei Ministri. Il problema infatti è che nemmeno nel governo sembrano convinti su cosa fare.  In un primo momento il provvedimento, che estendeva alle sigarette elettroniche la legge Sirchia sul tabacco vietando la pubblicità dei prodotti e soprattutto il divieto di svapare in luoghi pubblici, doveva essere inserito nel nuovo decreto d'urgenza, ma il Governo ha successivamente negato il suo inserimento. Anzi, come ricorda Il Corriere della Sera,  nel decreto milleproroghe è stata inserita una norma che va nel senso opposto.

Nuovi interventi i Parlamento – Nel decreto milleproroghe infatti è comparsa una norma  che propone di ridurre il prezzo al consumo delle sigarette con un abbattimento delle accise con l'intento di compensare l’aumento dell’Iva che ha fatto calare le vendite e il gettito erariale dello Stato. Certezze comunque ancora non ci sono visto che il testo definitivo del decreto ancora non c’è. Per sciogliere ogni dubbio dunque bisognerà aspettare quando il provvedimento arriverà in Gazzetta Ufficiale, fermo restando che su tabacco e sigarette elettroniche i gruppi politici tra decreti e disegni di legge si preparano a nuovi interventi.