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Sicilia: i deputati resistono al taglio degli stipendi, 11mila euro troppo pochi

Dopo l’ennesimo rinvio si è dimesso anche il presidente della commissione incaricata di applicare la spending review all’assemblea regionale siciliana che accusa i colleghi: “Vogliono perdere tempo”.
A cura di Antonio Palma
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Dopo mesi di dibattiti e discussioni l'Assemblea regionale siciliana continua a rimandare il previsto taglio degli stipendi dei suoi deputati così come previsto dal decreto Monti, tanto da fare infuriare persino il presidente della commissione sulla spending review creata appositamente. Il Pd Antonello Cracolici ha deciso quindi di rassegnare le proprie dimissioni dall'incarico accusando i colleghi di voler "traccheggiare" per evitare i tagli. Una situazione che non accenna a sbloccarsi nonostante il taglio richiesto sia minimo, pari a circa duemila euro lordi al mese. Insomma per i deputati siciliani dell'Ars sembra che uno stipendio di soli undicimila euro al mese per cinque anni di legislatura siano troppo pochi rispetto agli attuali tredicimila euro più benefici e per il momento resistono ad ogni tentativo di taglio.

“Qualcuno voleva traccheggiare" – “Io ho avanzato l’ipotesi che il deputato regionale siciliano guadagnasse quanto un consigliere regionale della Lombardia o dell’Emilia Romagna. Altrimenti sarebbe passato solo il messaggio che lo Statuto siciliano è fonte unicamente di privilegi” ha spiegato Cracolici, aggiungendo “Qualcuno però voleva traccheggiare, si riunivano prima della seduta della commissione e cercavano il rinvio". Nel vuoto ovviamente sono finite anche le proposte del Movimento Cinque Stelle che prima aveva chiesto una riduzione dello stipendio fino a duemilacinquecento euro netti al mese, ovvero la stessa cifra percepita dai grillini, e poi aveva avanzato una proposta un po’ più morbida che prevedeva 5mila euro lordi. "La casta sta solo aspettando che l’opinione pubblica si stanchi di affrontare i temi riguardanti gli sprechi della politica. E intanto, anche in questo caso ha pensato bene di conservare i propri privilegi” ha accusato il capogruppo del M5S Giancarlo Cancelleri.

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