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Otto esponenti di Scelta Civica passano al Pd, anche il ministro Giannini

Otto tra deputati e senatori del partito fondato da Mario Monti migrano nel Pd: tra loro anche il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.
A cura di Susanna Picone
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UPDATE – Ora è ufficiale: otto esponenti di Scelta Civica hanno aderito ai gruppi parlamentari del Pd. “Accogliamo l’invito rivoltoci da Matteo Renzi a un percorso e a un approdo comuni e riteniamo che si debba andare nella direzione che i nostri elettori ci hanno già indicato. Per questo decidiamo di aderire ai gruppi del Pd di Senato e Camera, alcuni di noi anche al partito stesso”: così in una nota otto ex esponenti di Scelta civica (2 deputati, 4 senatori e due rappresentanti di governo), che lasciano il gruppo per aderire al Pd. Si tratta di Gianluca Susta, la ministra dell"Istruzione, Stefania Giannini, Alessandro Maran, Linda Lanzillotta, Pietro Ichino, Ilaria Borletti Buitoni, Irene Tinagli e il viceministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda. “Il grande progetto di Mario Monti ha avuto un grande senso”, ma ora “ha esaurito la sua funzione”, ha aggiunto il ministro Giannini. “Non è un piccolo esodo – ha proseguito – ma una evoluzione in parte attesa, perché questo è un momento in cui si devono aggregare strutturalmente tutte le forze riformiste. È il momento in cui c'è bisogno di aggregazione nel riformismo, non di frammentazione”.

All’indomani della rottura del Patto del Nazareno un aiuto al Governo potrebbe arrivare da Scelta Civica. Per domani è previsto infatti l'approdo dei senatori di Scelta civica al gruppo del Pd. L’intero gruppo dei senatori di Scelta Civica dovrebbe passare a quello del partito di Renzi tranne l’ex premier Mario Monti (che nei giorni scorsi aveva chiesto di essere iscritto al gruppo delle Autonomie ma che alla fine dovrebbe trasferirsi al Misto) e non è escluso anche qualche passaggio di deputati dal gruppo della Camera. Lo si apprende da ambienti vicini ai partiti. L'operazione alla quale i dem stavano lavorando da diversi giorni ha subito un'accelerazione dopo l'apertura del segretario premier Matteo Renzi a “un approdo comune”. “Ho molto apprezzato il contributo leale arrivato dai senatori di Scelta Civica sia sul cammino delle riforme istituzionali ed economiche sia in occasione della elezione del capo dello Stato”, ha detto il premier, che ha aggiunto: “La condivisione può individuare un approdo comune e un comune cammino per il cambiamento dell'Italia”

La replica del deputato di Sc Zanetti: “Scelta demenziale” – All’“invito” di Renzi potrebbero rispondere anche il ministro Stefania Giannini nonché il sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova, a differenza invece di Enrico Zanetti, sottosegretario all'economia, che ha parlato di una scelta “demenziale”. “Trovo stupefacente il comunicato del premier Matteo Renzi, per l'occasione nella veste di segretario del Pd, in cui ringrazia i senatori di Scelta civica per aver votato le riforme e il presidente della Repubblica. Mi risulta che anche i nostri deputati non siano mai stati da meno. Ma la classe non è acqua. Domenica noi faremo il nostro congresso e se magari Renzi fa un salto riesce pure a spiegarci di quali approdi comuni parla e scusarsi con i nostri parlamentari. Trovarsi dentro ad un Pd guidato in questo modo deve essere difficile, entrarci su chiamata demenziale. Poi ognuno faccia quel che crede”, ha dichiarato il deputato di Scelta Civica Zanetti in una nota.

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