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Sempre più italiani risiedono all’estero: continua l’inesorabile fuga di cervelli

L’estero continua ad attirarare capacità e competenze che il nostro Paese non riesce ad impegnare. Sempre più giovani expat italiani decidono quindi di optare per un cambio che riesce a valorizzare il loro talento, le loro passioni, il loro impegno e percorso formativo. Ecco i dati del Rapporto italiani nel mondo della Fondazione Migrantes, che confermano quanto già evidenziato dall’Istat, secondo cui l’Italia sta (nemmeno così lentamente) scivolando verso un “baratro demografico”.
A cura di Annalisa Girardi
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Ci sono sempre più italiani emigrati all'estero: a gennaio 2019, su un totale di circa 60 milioni di cittadini residenti in Italia, l'8,8% risede all'estero. Precisamente in numero di iscritti all'Aire, l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero, si tratta di 5.288.281 persone. Solo lo scorso anno hanno registrato la loro residenza oltre i confini 128.583 cittadini italiani, 400 persone in più rispetto all'anno precedente. A comunicarlo è il Rapporto italiani nel mondo della Fondazione migrantes.

Dal 2006 ad oggi, la mobilità italiana è aumentata del 70,2%, passando da circa 3 milioni ai quasi 5,3 milioni attuali. Più della metà degli italiani residenti all'estero sono uomini, anche se il dato sull'emigrazione femminile è in aumento. Quasi la metà degli iscritti all'Aire risulta inoltre provenire dal Mezzogiorno, un 48,9% contro il 15,6% dal Centro e il 35,5% dal Settentrione. Più della metà degli iscritti totali lo è per espatrio, ma aumentano anche gli iscritti per nascita.

Ma dove risiedono gli italiani all'estero? Oltre 2,8 milioni di cittadini italiani, quindi oltre la metà degli iscritti totali all'Aire, risiede in Europa, mentre altri 2,1 milioni in America. Le comunità più consistenti di italiani si trovano, nell'ordine, in Argentina, Germania, Svizzera, Brasile, Francia, Regno Unito e Stati Uniti.

Calo demografico e fuga di cervelli

Le partenze riguardano in particolare i giovani: continua quindi la fuga di cervelli dal nostro Paese. Si tratta specialmente di single o nuclei familiari giovani. I minori sono quasi 26mila. L'estero continua ad attirarare capacità e competenze che il nostro Paese non riesce ad impegnare. Sempre più giovani expat italiani decidono quindi di optare per un cambio che riesce a valorizzare il loro talento, le loro passioni, il loro impegno e percorso formativo. L'età di chi decide di partire continua ad abbassarsi: i dati dell'Aire sono quindi congruenti con quanto già evidenziato dall'Istat, secondo cui l'Italia sta (nemmeno così lentamente) scivolando verso un "baratro demografico". Questo "vuoto sociale" ha le sue origini nel 1995, anno in cui la popolazione italiana ha cominciato a decrescere. Il tasso di natalità, già in declino, oggi viene considerato il più basso al mondo, e l'Italia è ufficialmente caduta nella cosiddetta "trappola demografica".

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