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Sea Watch, Salvini: “In 13 giorni poteva arrivare in Olanda, può stare lì fino a Natale”

Fra poche ore è attesa la decisione della Corte di Strasburgo sul ricorso presentato da Sea Watch. Salvini: “Aspettiamo con serenità la sentenza, ma qualunque sia la decisione il mio atteggiamento non cambia. Può arrivare anche la regina di Svezia, per quel che mi riguarda la Sea Watch è una nave illegale, pirata, abusiva, in Italia non arriva né a Natale, né a Capodanno”.
A cura di Annalisa Cangemi
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In queste ore la nave Sea Watch 3 sta attendendo la risposta della Cedu, la Corte di Strasburgo, che dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato dalla ong tedesca Sea Watch contro l'Italia. "Aspettiamo con serenità nel pomeriggio la sentenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo, ma qualunque sia la decisione il mio atteggiamento non cambia. Può arrivare anche la regina di Svezia, per quel che mi riguarda la Sea Watch è una nave illegale, pirata, abusiva, in Italia non arriva né a Natale, né a Capodanno". 

Così si è espresso il ministro dell'Interno Matteo Salvini durante una conferenza stampa al Viminale: "Sono passati 13 giorni, se avessero voluto sarebbero già arrivati in Olanda. È una presa di posizione politica, è una provocazione", ha precisato, commentando le ultime dichiarazioni del capitano Carola Rackete, che si è detta intenzionata a sfidare il Viminale e il governo italiano, portando a terra i 42 migranti che si trovano ancora a bordo, correndo il rischio di sanzioni per sé e per la sua nave. "Il decreto prevede il sequestro del mezzo e una multa fino a cinquantamila euro: se uno vuole passere col semaforo rosso sa di voler fare un illecito e ne risponderà. Figuratevi se ci facciamo dettare la linea da una ong che tiene in ostaggio 42 esseri umani da 13 giorni, sono dei personaggi davvero inqualificabili", ha aggiunto.

"La Sea Watch 3 è una nave olandese di proprietà di una ong tedesca, il problema quindi non è nostro – ha ribadito – ma decidano tra Amsterdam e Berlino. L'atteggiamento dell'Olanda è curioso, perché da un lato ci danno ragione dall'altro dicono che non è un problema loro". Il vicepremier leghista ha ricordato che riterrà reposnabile Amsterdam se dovesse succedere qualcosa ai migranti.

Beatrice Brignone a Lampedusa per chiedere lo sbarco

"Di fronte a una violazione dei diritti umani e del buonsenso, tanto citato dal ministro dell'Interno, ho deciso di andare a Lampedusa per chiedere lo sbarco dei migranti presenti sulla Sea Watch e per manifestare tutta la mia vicinanza alle persone presenti sulla nave. Perché, ricordo, parliamo di persone non di numeri. E sia chiaro: non deve esserci alcuna ‘rappresaglia' contro la comandante della nave, che sarebbe colpevole di voler salvare delle vite umane. Spero che le altre forze politiche vogliano unirsi a Possibile in questo gesto di vicinanza alle persone si impegnano per fini umanitari. Ma che, per assurdo, vengono trattate come criminali". lo ha detto la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, annunciando il suo viaggio a Lampedusa. "Lo abbiamo già denunciato in più occasioni – aggiunge Brignone – che le politiche di Salvini, sempre più capo del governo, stanno producendo disastri su tutti fronti. Bisogna fermare questo scempio in ogni modo e serve un'opposizione intransigente al cosiddetto decreto Sicurezza bis. Per questo è necessaria la presenza a Lampedusa".     

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