Sea Watch, Giuseppe Conte è contro la comandante Rackete: “Condotta gravissima”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è espresso sul caso della nave Sea Watch 3, che in questo momento è entrata al porto di Lampedusa, e si è scagliato contro la comandante Carola Rackete, il giovane capitano tedesco della nave dell'ong, che ha solo 31 anni: "Mi sembra che le cose siano molto chiare: c'è una comandante che si è assunta una grave responsabilità e si è posta volontariamente in una situazione di grave necessità". Lo ha detto parlando con i cronisti al suo arrivo in Giappone ricordando che da parte Italiana è stato "emesso un provvedimento che vieta l'ingresso, la sosta e l'approdo nelle nostre acque". Divieto che è stato violato ieri dalla comandante Rackete, che nel pomeriggio ha deciso di dirigersi comunque verso l'isola siciliana con 42 migranti a bordo.
"Dopo questo divieto la comandante ha continuato a insistere ritenendo che solo l'Italia sarebbe un approdo – ha aggiunto il premier – Una condotta che ritengo di una gravità inaudita". Ora, ha ricordato, "la questione non è tanto nelle mani del governo ma della magistratura italiana, fermo restando che abbiamo già assunto iniziative formali sul piano diplomatico".
La segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, appena arrivata a Lampedusa per dare sostegno alla ong, ha dichiarato: "È incredibile come l'intero governo, da Di Maio a Moavero Milanesi, si sia ‘salvinizzato' senza battere ciglio di fronte agli atti disumani sul caso della Sea Watch. E del resto non è un fatto nuovo. Ora anche il presidente del Consiglio ha rotto il silenzio per mettersi in scia al suo vero capo, il ministro dell'Interno. Conte – ha aggiunto – avrebbe fatto meglio a stare ancora zitto. Si sperava in un sussulto per orgoglio ma soprattutto per umanità. Invece niente: il presidente del Consiglio ha scelto di assecondare il braccio di ferro con l'Olanda, imposto come sempre da Salvini, e ha attaccato Carola, la comandante che si è fatta carico di una scelta delicatissima. Eppure necessaria, vista la sofferenza dei migranti. La mia presenza a Lampedusa – ha continuato Brignone – è un atto di vicinanza e solidarietà. Ma in particolare voglio mettermi a disposizione per dare una mano laddove occorra. È fondamentale – ha concluso – testimoniare che esiste un'Italia accogliente e non accodata alle brutalità e alle volgarità di Salvini"