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News su migranti e sbarchi in Italia

Sea Watch con 104 migranti a bordo, tra cui un bimbo di tre mesi, deve navigare fino al porto di Livorno

La nave dell’Ong Sea Watch ha soccorso 104 naufraghi, tra cui ci sono anche donne e bambini. L’Italia ha assegnato alla nave umanitaria il porto di Livorno, obbligando i migranti a inutili ore di sofferenze in mare.
A cura di Annalisa Cangemi
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La nave Sea-Watch5 ha soccorso un barcone con 104 persone a bordo, nella giornata del 30 aprile nel Mediterraneo. Ancora una volta all'imbarcazione umanitaria è stato assegnato un porto lontano, quello di Livorno, costringendo i migranti, già stremati, a inutili ore di navigazione.

Dopo aver effettuato il salvataggio, l'Ong ha incrociato sul percorso una motovedetta della cosiddetta Guardia costiera libica. Per paura di subire un respingimento illegale, ed essere riportati indietro, cinque migranti si sono gettati in mare. Gli operatori della Ong sono riusciti a salvarli e a recuperarli, prima che annegassero. Ora però il viaggio che li aspetta è ancora lungo.

La stessa Ong ne ha dato notizia ieri: "La nostra nave Sea-Watch5 ha soccorso un barcone con 104 persone a bordo. Dopo qualche ora abbiamo visto una motovedetta della cosiddetta guardia costiera libica a circa due miglia, cinque persone si sono buttate in acqua per fuggire e non tornare nell’inferno libico. Per fortuna siamo riusciti a metterle in salvo. Adesso su Sea-Watch 5 ci sono 109 persone a bordo, tra loro donne e bambini, il più piccolo è un lattante di tre mesi. Le autorità italiane hanno avuto la bella idea di assegnarci a Livorno come porto di sbarco, obbligando queste persone fragili a giorni di inutili ulteriori sofferenze e di mare aperto".

Gli sbarchi continuano a Lampedusa

A Lampedusa non si fermano gli sbarchi. Sono 670 i migranti approdati sull'isola nella giornata del 30 aprile, nell'arco di una decina di ore. Dieci i barconi, partiti dalla Libia, che sono stati soccorsi dalle motovedette di Capitaneria, Guardia di finanza e Frontex. Uno, invece, salpato da Monastir in Tunisia, con a bordo 49 sedicenti guineani, sudanesi e nigeriani è riuscito ad arrivare direttamente a Cala Galera. A bloccare il gruppo sono stati i carabinieri della tenenza, che non hanno scoperto l'imbarcazione utilizzata per la traversata che, secondo i racconti dei profughi, è costata 500 euro a testa.

L'hotspot di contrada Imbriacola, da dove sono stati trasferiti 580 persone, è sovraffollato: il numero di migranti ospitati è cresciuto, arrivando a 765.

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