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Scontro Schlein-Renzi, la segretaria Pd: “Fece patto con Berlusconi”. La replica: “Non usi il mio nome”

Elly Schlein ha risposto alle critiche arrivate anche da Matteo Renzi per la sua scelta di unirsi alla manifestazione del M5s di sabato scorso: “Appena arrivò al Nazareno ci invitò Berlusconi per stringere un patto”. Renzi ha replicato: “Non usi il mio nome per ricompattare i suoi, non funziona più”.
A cura di Luca Pons
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"Non credo che Matteo Renzi sia il più adatto a dare lezioni di subalternità, dato che appena arrivato al Nazareno ci ha invitato Berlusconi per farci un patto". Le parole della segretaria del Partito democratico Elly Schlein hanno aperto uno scontro tra le opposizioni che, alla radice, ha ancora la scelta di Schlein di prendere parte alla manifestazione indetta dal Movimento 5 stelle sabato 17 giugno.

L'accusa di Schlein: "Renzi parla di subalternità, ma strinse accordo con Berlusconi"

Durante il suo intervento alla direzione del Pd, la segretaria ha risposto alle critiche che le sono arrivate dopo la decisione di unirsi al corteo. Dal centrodestra, ma anche da una parte del suo stesso partito e da Azione e Italia viva, componenti centristi dell'opposizione al governo Meloni. Solo ieri, Matteo Renzi aveva scritto: "Vedo Elly Schlein rincorrere il corteo grillino e domando ai riformisti del Pd: ma davvero volete finire così la vostra esperienza politica?".

Oggi la leader dem non si è tirata indietro, ricordando che Renzi strinse il cosiddetto patto del Nazareno con Silvio Berlusconi per portare avanti alcune riforme istituzionali. Per questo, ha detto, "non credo sia il più adatto a dare lezioni di subalternità". Per quanto riguarda la posizione del Pd sulle alleanze, ha sottolineato: "In Molise siamo alleati del Movimento 5 Stelle. Significa che siamo d'accordo su tutto? No, sull'Ucraina permangono differenze enormi".

"Se mi invitasse Calenda porterei un saluto anche lì, ma non è che cambio idea sul sindaco d'Italia", la riforma costituzionale proposta da Azione e su cui il Pd è contrario. "Per quanto riguarda Renzi, dispiace che abbia deciso di sostenere il candidato della destra". E sulla manifestazione di sabato: "Ho risposto a un invito rivolto alle altre forze politiche d'opposizione su lavoro e precarietà. L'avversario è la destra, ficchiamocelo in testa".

Renzi risponde: "Prendi il 41% alle elezioni e poi ne riparliamo"

Non si è fatta attendere la risposta dell'ex segretario dem e presidente del Consiglio: "Colpisce che durante la direzione nazionale del Pd Elly Schlein senta il bisogno di attaccare proprio me. Il mio Pd provò a fare le riforme nonostante il fuoco amico e la violenta polemica interna. E provò a fare le riforme insieme alle opposizioni: Berlusconi venne al Nazareno per discutere seriamente tra avversari come si fa nei Paesi civili", si è difeso Renzi.

"Un consiglio a Elly? Non usi il mio nome per ricompattare i suoi, è un giochino che non funziona più. Parli del futuro se ne è capace. Sul passato, se vuole confrontarsi con i nostri risultati, prima prenda il 41% e poi ne riparliamo", ha concluso, ricordando il successo ottenuto alle elezioni europee del 2014.

Si è inserito nel dibattito anche Carlo Calenda, leader di Azione, che ha preso le difese di Renzi nonostante in passato ci siano state delle tensioni interne al cosiddetto Terzo polo. "Renzi chiamò Berlusconi al Nazareno per parlare di riforme (e fece bene)", ha evidenziato l'ex ministro, "ma Letta lo chiamò addirittura nel Governo (e fece bene anche lui in quel momento). Evitiamo amnesie selettive, stiamo sui temi e parliamo di cose che interessano i cittadini oggi: retribuzione minima contrattuale, sanità, industria 4.0", ha chiuso Calenda..

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