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Manovra 2024

Sciopero sanità, medici a Fanpage: “Con questa manovra ci stanno già cacciando, Meloni ci incontri”

I sindacati dei medici hanno proclamato lo stato di agitazione contro la manovra del governo Meloni. A dicembre potrebbero esserci scioperi e dimissioni di massa, se l’esecutivo non risponderà alle richieste della categoria. Pierino Di Silverio, segretario di Anaao-Assomed, ha risposto a Fanpage.it spiegando le rivendicazioni.
A cura di Luca Pons
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I medici sono sul piede di guerra e ormai è questione di settimane prima che arrivi lo sciopero in tutti gli ospedali. Oggi i sindacati di categoria hanno proclamato lo stato di agitazione e dato il via a varie assemblee in tutta Italia. Fin da subito, i medici più anziani sono invitati a lasciare il lavoro prendendosi ferie. La sospensione totale dell'attività arriverà "sicuramente a dicembre", ha detto a Fanpage.it Pierino Di Silverio, segretario di Anaao-Assomed, la più grande delle sigle sindacali dei medici. A meno che il governo, e Giorgia Meloni in prima persona, non si impegnino per risolvere la situazione intervenendo sulla manovra.

Il motivo è presto detto: mancano i soldi per portare avanti la sanità pubblica e il governo Meloni non intende stanziarli. Di Silverio ha spiegato che il primo elemento è "l'assenza di soldi per la sanità e per i professionisti, perché gli stanziamenti stabiliti dalla legge di bilancio sono insufficienti nonostante avessimo chiesto più risorse economiche".

Anaao-Assomed l'aveva già detto a Fanpage poche settimane fa: la decisione del governo di spendere buona parte dei fondi alla sanità per abbassare le tasse sugli straordinari è sbagliata ("i dirigenti medici e sanitari fanno 60-62 ore di lavoro a settimana per coprire carenza di personale, il 75% dei medici è in burn-out, e tu dici ‘lavora ancora di più'? Che volete, la pelle?") e servono più soldi per finanziare il lavoro ordinario, gli aumenti di stipendio e la sanità territoriale.

Già a inizio ottobre, dunque, i medici stavano valutando lo sciopero, ma si aspettava per capire se ci sarebbero stati nuovi interventi sul testo della legge di bilancio. Non solo il governo non ha stanziato nuovi fondi, ma è arrivata "la goccia che fa traboccare il vaso: la decurtazione fino al 25% delle pensioni dei futuri pensionati, non solo degli attuali". Infatti, con una riforma delle pensioni dei dipendenti pubblici prevista dalla legge di bilancio anche tra i medici ci sarà un "taglio dell’assegno pensionistico di almeno 50mila persone, che può arrivare fino a 26mila euro per ogni anno di pensione, per tutta la vita". Questo potrebbe portare, secondo Anaao-Assomed, all'abbandono da parte di circa 6mila medici e dirigenti che hanno già i requisiti per la pensione o li raggiungeranno l'anno prossimo, e potrebbero cercare di evitare gli effetti negativi sull'assegno che scatteranno dal 2024.

La prima iniziativa dei sindacati partirà da subito: i medici più anziani, che hanno già i requisiti per il pensionamento, sono invitati a lasciare il loro posto di lavoro chiedendo la quiescenza e usando le ferie accumulate: "Vogliamo tutelare i medici, andando anche contro i nostri interessi sindacali. Sinceramente in questa condizione è meglio che ce ne andiamo tutti, perché tanto ci stanno cacciando".

Poi scatterà la seconda fase. "Sicuramente a dicembre" avrà il via lo sciopero vero e proprio, che "durerà più giorni e sarà reiterato fino a quando non ci ascolteranno". Questo, secondo Di Silverio, "porterà inevitabilmente anche alle dimissioni di massa, perché poi alla fine la gente continua ad andarsene e noi non la fermeremo".

Per fermare questa iniziativa servirà un intervento deciso del governo: "In questi giorni chiederemo anche un incontro con l'esecutivo, ma questa volta con un tavolo in cui ci siano tutti gli attori, perché sennò ci rimpallano sempre". Non solo il ministro della Sanità Schillaci (con cui peraltro "siamo in sintonia"), ma anche Giorgia Meloni e il ministro dell'Economia Giorgetti: "Pensiamo che il presidente del Consiglio non possa sottrarsi a questa responsabilità. E purtroppo evidentemente l'economia e la finanza, come da vent'anni a questa parte, vengono prima del ministero della salute e anche degli altri misteri. Comandano loro, dunque chiederemo di parlare con loro".

Le richieste saranno chiare: "Servono risorse per la sanità, vogliamo adeguare i nostri stipendi a quelli europei. E poi vogliamo un passo indietro sulla riforma delle  pensioni". Per quanto riguarda i contratti e l'aumento degli stipendi: "Ci vogliono almeno risorse contrattuali equivalenti a 500 milioni di euro, che servirebbero per dare un piccolo segnale".

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