Sciopero generale nazionale il 12 dicembre, la Cgil proclama protesta contro la Manovra del governo Meloni

Lo sciopero generale nazionale del 12 dicembre, che coinvolgerà praticamente tutte le categorie di lavoratori pubblici e privati, è confermato. L'assemblea dei delegati della Cgil ha stabilito la data della mobilitazione contro la legge di bilancio del Governo. L'annuncio è stato dato oggi nel corso di una iniziativa del sindacato a Firenze da Fulvio Fammoni, presidente dell'assemblea generale Cgil. All'evento di oggi, dal titolo ‘Democrazia al lavoro’, è presente anche il segretario generale Maurizio Landini. Lo scorso 31 ottobre il sindacato aveva sottoposto la data del 12 dicembre alla Commissione di garanzia, che l'aveva già accettata.
Ci saranno quindi due scioperi generali contro la legge di Bilancio di tutto il settore pubblico e privato: uno il prossimo 28 novembre, indetto da Usb, a cui aderiscono Cobas, Cub, Adl, Clap, Sgb, Sial, si svolgerà il 28 novembre; e un secondo sciopero generale contro la manovra è stato appena proclamato dalla Cgil all'assemblea delle delegate e dei delegati ‘Democrazia al lavoro' a Firenze, alla quale parteciperà anche il segretario Maurizio Landini.
Sciopero generale Cgil 12 dicembre contro la manovra 2026: le motivazioni
La Cgil ha proclamato lo sciopero generale per il 12 dicembre. L’astensione dal lavoro di tutti i settori e di tutti i lavoratori e delle lavoratrici è stata decisa dall'assemblea generale "contro una legge di bilancio ingiusta e sbagliata". Le motivazioni dello stop sono state spiegate così, in una nota: "In questi giorni è in discussione in Parlamento la Legge di Bilancio, che continua a non dare risposte ai temi che la Cgil pone da tempo: salari, sanità pubblica, giustizia fiscale, istruzione pubblica, pensioni, precarietà, politiche industriali e del terziario". La manovra insomma è giudicata del tutto insufficiente, e il sindacato vuole intraprendere iniziative per "rafforzare la piattaforma sindacale, rinnovare i Contratti Nazionali di Lavoro e modificare le politiche del Governo". Per questo la Cgil chiede di investire di più su scuola e sanità, di aumentare salari e pensioni, di emanare leggi che possano contrastare la precarietà, e di varare efficaci politiche industriali.
"Non lo diciamo solo noi. Prima o poi, nonostante la propaganda – ha detto Fulvio Fammoni, aprendo l'assemblea nazionale dei delegati del sindacato, al Mandela Forum di Firenze – "la verità viene a galla. Si tratta di una legge di Bilancio che premia i più ricchi e non i più poveri, che incentiva le disuguaglianze, che prevede una crescita sostanzialmente zero, che non stanzia un euro per investimenti pubblici. Lo stanno dicendo nelle audizioni parlamentari le più importanti istituzioni italiane, la Banca d'Italia e l'Istat solo ieri".
Perché i sindacati scioperano in due date separate contro la Finanziaria Meloni
Fino all'ultimo i Cobas hanno cercato di convergere su una data unica, come era accaduto per la grande mobilitazione dello scorso 3 ottobre, che aveva visto scendere in piazza per la prima volta i sindacati autonomi di base insieme alla Cgil. I Cobas, come ha spiegato a Fanpage.it Piero Bernocchi, portavoce della Confederazione Cobas, hanno proposto alla Cgil di convergere su una data unica, diversa sia dal 28 sia dal 12 dicembre, per dare continuità alla protesta unitaria dei sindacati dello scorso 3 ottobre. Ma non la proposta, rilanciata con diversi appelli, non è stata accolta.