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Scatta l’obbligo di casco sugli sci per tutti, cosa rischia chi non lo indossa

Da quest’anno, il casco è obbligatorio per tutti coloro che vanno su sci, snowboard, slitte e slittini. La norma non riguarda più solamente i minorenni. Sono previste sanzioni fino a 150 euro per chi non la rispetta, con il rischio anche di vedersi ritirato lo skipass.
A cura di Luca Pons
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In questa stagione sciistica, per la prima volta, si applica il nuovo obbligo di casco per tutti. Non toccherà più solo ai minorenni, ma a tutti coloro che fanno sci alpino, snowboard, telemark (il cosiddetto sci ‘a tallone libero'), slitta o slittino. Le sanzioni sono anche più alte rispetto al passato: resta la multa fino a 150 euro, ma c'è anche il rischio di vedersi sospeso lo skipass per un periodo di fino a tre giorni.

La norma è stata inserita dal governo Meloni nel decreto Sport varato a fine giugno e poi entrato in vigore, con tutte le modifiche definitive, ad agosto. Perciò la stagione sciistica 2025/2026 è la prima in cui l'obbligo sarà effettivamente in vigore. Il dl in questione prevedeva diversi interventi in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina, alcuni per la America's Cup 2027 che si terrà a Napoli, e in più anche alcune regole nuove per il settore sportivo.

In particolare, per gli sciatori il governo è intervenuto cambiando un precedente decreto, varato dal governo Draghi nel 2021 ma in realtà voluto dal Parlamento (con una legge delega) già durante il primo governo Conte, quello sostenuto da Lega e Movimento 5 stelle. Nel 2021 era stato varato l'obbligo per tutti i "soggetti di età inferiore ai diciotto anni" di indossare un casco protettivo durante gli sport invernali. Ora invece il governo Meloni ha allargato la platea a tutti quanti, senza limiti di età.

Le multe sono rimaste le stesse. Chi viene beccato senza casco subirà una sanzione amministrativa che può andare da 100 a 150 euro. Ma non solo.

Per chi infrange le regole più di una volta e continua a sciare senza casco, mettendo a rischio se stesso e gli altri, può arrivare una vera e proria ‘cacciata' dalle piste: scatta il ritiro o la sospensione dello skipass (o, in termini legali, del "titolo di accesso agli impianti di risalita") per un periodo che va da uno a tre giorni. A stabilirlo, quando scatta la recidiva, saranno le autorità amministrative.

Può sembrare un periodo breve, quello della sospensione delo skipass. Ma, se si pensa che spesso le vacanze sciistiche sono concentrate in pochi giorni – non a caso sono molto diffusi i pass settimanali -, è chiaro che uno stop forzato di tre giorni può essere ciò che rovina definitivamente una settimana bianca, o che fa saltare del tutto un weekend sulla neve. Uscite che spesso, già di per sé, richiedono un esborso importante. Tutti buoni motivi per rispettare il nuovo obbligo, senza contare che si tratta di una misura che ha l'obiettivo di tutelare la sicurezza di chi scia.

Se avviene uno scontro sulle piste, che negli anni sono diventate sempre più affollate e vedono gli sciatori muoversi a grande velocità, il casco può fare la differenza tra una botta e un trauma cranico, anche grave. Perciò tutti gli esperti del settore da tempo consigliano di dotarsi di questa misura di protezione. Da quest'anno è più di un consiglio: è diventato un obbligo di legge da rispettare.

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