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Ddl Zan, ultime notizie sul disegno di legge

Scalfarotto a Fanpage: “Ddl Zan non diventi battaglia ideologica, no al muro contro muro”

“Il rischio che il ddl Zan non passi in Senato è altissimo. Va trovato un accordo politico e la Lega ha fatto un passo avanti. Questa legge non va trasformata in una battaglia ideologica per dimostrare al Paese che abbiamo sdoganato finalmente alcune questioni, dobbiamo sederci al tavolo”: lo ha detto il sottosegretario all’Interno in quota Italia Viva, Ivan Scalfarotto, parlando del ddl Zan che domani arriverà nell’Aula del Senato.
A cura di Annalisa Girardi
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"Tra poche ore avremo un voto a scrutinio segreto che di fatto affossa potenzialmente la legge": lo dice Ivan Scalfarotto, sottosegretario al ministero dell'Interno, in un'intervista con Fanpage.it parlando del ddl Zan, che domani arriverà nell'Aula del Senato. "Abbiamo il rischio di trovarci ancora una volta dopo decenni di lavoro a non avere una legge che deve proteggere tante persone da odio, violenza e discriminazione", prosegue Scalfarotto, raccontando che al momento continua a non essere chiaro se la proposta di legge contro l'omotransfobia avrà i numeri a Palazzo Madama. "Il rischio è altissimo. Noi abbiamo votato il testo alla Camera e per noi non ha molti problemi, ma non vorremo trovarci domani sera ad avere ancora un vuoto normativo", spiega parlando della posizione di Italia Viva sul ddl.

Per poi aggiungere, in merito al concetto di identità di genere, tema caldo tra le diverse forze politiche: "Parte dell'opinione pubblica, non soltanto il mondo cattolico e la destra, ma anche parte del mondo femminista, è contrario a introdurre questo concetto. Allora noi, pur consapevoli del sacrificio, pensiamo che una tecnica per superare questo problema sia spostare il focus dalle caratteristiche della vittima al movente del reato". In altre parole, non individuare il reato in base all'orientamento sessuale o all'identità di genere della vittima, ma sull'omofobia o sulla transfobia che ha causato quel reato. "Così evitiamo quelle parole che causano il blocco, ma continuiamo a coprire la comunità Lgbt nella sua interezza", aggiunge.

E ancora: "Anche il Pd, anche Enrico Letta si è convinto che modifiche si debbano fare. Che ci sarà una terza lettura alla Camera ormai mi pare scontato. Ma non mi preoccupa, i numeri alla Camera ci sono. Se si trova un accordo politico che tiene al Senato, alla Camera dove le destre sono meno rappresentate non ci saranno problemi".

Insomma, per Scalfarotto quella dell'accordo rimane l'unica strada percorribile: "In questo momento c'è il rischio che la legge proprio non ci sia, quindi l'accordo va fatto". Ma con chi? "La posizione della Lega è sempre stata quella per cui la legge Mancino andasse abrogata nel suo complesso. La proposta Ostellari, seppur insufficiente, rappresenta un fatto nuovo: per la prima volta non si dice che la legge Mancino va superata, ma che va allargata. Quindi in realtà la Lega sta facendo un passo che è una novità politica. Però l'allargamento previsto da Ostellari non è sufficiente perché coprirebbe solo l'orientamento sessuale. Quindi gay, lesbiche e bisessuali, ma non le persone trans. Una legge del genere rischia di essere un invito alla discriminazione delle persone trans".

Riconoscendo quindi un passo politico da parte della Lega, il sottosegretario prosegue: "Quello che dobbiamo fare, perché non abbiamo scelta, è sederci al tavolo e dire che l'offerta fatta non è sufficiente, perché manca un pezzo. Però un investimento sulla fiducia va fatto. Domani questa votazione c'è. Le associazioni fanno bene a fare militanza e tenere alta l'asticella, ma noi che siamo in Parlamento abbiamo la responsabilità di portare le leggi a casa". E ancora: "C'è in gioco la vita di decine di migliaia di persone, che ogni giorno affrontano odio e discriminazione. È arrivato il momento di mettere un punto e va fatto con una legge penale efficace. Lo sbaglio sarebbe considerare questa legge un campo di battaglia per altri questioni: se trasformiamo lo sforzo di portare a casa questa legge con una battaglia ideologica per dimostrare al Paese che abbiamo sdoganato finalmente alcune questioni, perdiamo di vista il vero obiettivo".

Quindi conclude: "Tutte le grandi legge di civiltà non erano perfette all'inizio. Non lo era quella sull'aborto, sul divorzio e non le è nemmeno quella sulle unioni civili. Ma voi rinuncereste a queste tre leggi?".

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