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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Salvini e Meloni vogliono dare i soldi del Reddito di cittadinanza agli imprenditori

Matteo Salvini e Giorgia Meloni vogliono destinare le risorse del Reddito di cittadinanza alle imprese: “Quei soldi sarebbe più produttivo darli all’imprenditore che con quei soldi crea lavoro vero piuttosto che darli a qualcuno che con quei soldi ha più convenienza a stare a casa”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Reddito di cittadinanza è ormai entrato in modo dirompente all'interno della della campagna elettorale per le prossime amministrative. Non si può certo eludere il tema, dopo che il leader di Italia viva Matteo Renzi ha proposto una raccolta firme per chiedere l'eliminazione della misura bandiera del Movimento Cinque Stelle.

E se la senatrice Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia a Palazzo Madama, chiede di sospendere il sussidio per l'estate, per dare un segnale a albergatori, ristoratori e addetti al turismo che non trovano più lavoratori stagionali, Matteo Salvini chiede direttamente di destinare le risorse del Reddito di cittadinanza agli imprenditori. "Bisognerà cambiare qualche legge vigente – dice il segretario della Lega durante un comizio in Umbria per le elezioni comunali – perché gli imprenditori non riescono a trovare il personale per lavorare nei bar e negli alberghi: dopo 4 anni bisogna prendere atto che il reddito di cittadinanza è troppo spesso un disincentivo al lavoro e un incentivo al lavoro nero. E quindi forse quei soldi sarebbe più produttivo darli all'imprenditore che con quei soldi crea lavoro vero piuttosto che darli a qualcuno che con quei soldi ha più convenienza a stare a casa che non ad alzarsi alle 6 della mattina". 

La questione è sollevata anche da Giorgia Meloni, presidente di Fdi: "C'è un enorme problema legato al lavoro, alla disoccupazione, alla contrazione dei consumi e all'inflazione. Anche qui il tema è affrontato con il Reddito di cittadinanza: ‘diamo a tutti 780 euro', ma questo significa mantenere le persone in difficoltà nella loro stessa condizione. Uno Stato giusto non mette sullo stesso piano chi potrebbe lavorare e non lo fa e chi non può lavorare. Uno Stato giusto assiste chi non può lavorare e garantire la dignità del lavoro a chi è in grado di lavorare", ha detto a Isoradio. Se le risorse che vengono usate per finanziare il Rdc "venissero messe nelle aziende disposte ad assumere, le stesse persone, che oggi sei costretto a tenere a casa, le potresti invece far lavorare. Qui assistiamo al contrario a una politica che tiene legati a sé i cittadini, così i cittadini sono costretti a rivotarla".

Del resto il leitmotiv è sempre lo stesso: la causa dell'assenza di personale in alcuni settori non è colpa degli stipendi bassi ma di una misura di sostegno alla povertà. Lo ribadisce oggi anche Matteo Renzi: "Non si trova gente che vuole lavorare in gran parte per l'operazione culturale ed educativa sbagliata del Reddito di cittadinanza. Non c'è dubbio che i salari vadano aumentati, ma il Reddito di cittadinanza non è più alto del salario. È stato fatto passare il principio che se stai a casa ti do dei soldi. Per combattere la povertà non serve il buonismo di facciata", ha detto ad Agorà, su Rai 3. "Ci sono degli alberghi che non riescono ad aprire tutte le camere, pur essendoci domanda, perché manca personale. Il ministro del Turismo della Lega ha chiesto un decreto flussi per fare arrivare immigrati", ha aggiunto.

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