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Salvini e i bonghi per coprire il discorso di Aboukabar Soumahoro: sindacalista annuncia la querela

“Ho dato mandato ai legali di intraprendere ogni azione che possa contrastare, anche legalmente, una propaganda che viola i principi della nostra Costituzione. Ci vediamo in tribunale”: con queste parole Aboubakar Soumahoro annuncia che querelerà Matteo Salvini. Il senatore aveva pubblicato un video di un discorso del sindacalista, coprendolo però con il suono di alcuni bonghi africani.
A cura di Annalisa Girardi
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"È sconcertante che un senatore della Repubblica abbia silenziato, con dei bonghi, il grido di dolore degli invisibili che si sono susseguiti sul palco degli Stati Popolari, lo scorso 5 luglio a San Giovanni a Roma". Con queste parole Aboubakar Soumahoro condanna un video postato Matteo Salvini, in cui si vede proprio un intervento dell'attivista e sindacalista, che lo staff dell'ex ministro dell'Interno ha però coperto con il suono di alcuni bonghi africani. Soumahoro annuncia che intraprenderà un'azione legale contro il leader della Lega: "Questa manipolazione ingannevole della realtà, oltre ad inquinare il dibattito pubblico, rende ulteriormente invisibili gli invisibili. Ho dato mandato ai legali di intraprendere ogni azione che possa contrastare, anche legalmente, una propaganda che viola i principi della nostra Costituzione. Ci vediamo in tribunale", aggiunge.

Sindacalista e senatore si erano già scontrati quando, ospiti della trasmissione televisiva Mezz'ora in Più, avevano parlato della sanatoria proposta dalla ministra dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, per regolarizzare i braccianti a fronte dell'emergenza coronavirus. Salvini aveva affermato di non capire "cosa c’entri tutto questo con una sanatoria indiscriminata di centinaia di migliaia di immigrati o con gli sbarchi dei disperati". Soumahoro allora gli aveva risposto: "Le faccio un invito: metta gli stivali e venga nei campi insieme a noi. Bisogna salvare le vite dal Coronavirus. Poi parliamo di capolarato, che noi combattiamo stando qui sul campo".

Lo scorso 5 luglio l'attivista aveva convocato una manifestazione in piazza San Giovanni a Roma, gli "Stati-Popolari", non solo per parlare delle condizioni di lavoro dei braccianti o dei lavoratori migranti, ma di tutti gli invisibili. Come i lavoratori della cultura e dello spettacolo, gli operai di aziende in crisi, da Whirlpool a ex Ilva, o i riders che hanno sempre continuato a lavorare durante la pandemia.

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