Salvini alla tv israeliana difende il massacro a Gaza: “Avete diritto a difendervi, l’Italia è vostra amica”

Matteo Salvini ha rilasciato ieri un'intervista al canale israeliano i24 News, in cui ha parlato dell'assalto dell'Idf a Gaza City sottolineando il diritto di Israele di continuare a "difendersi" contro il terrorismo di Hamas. Il leader della Lega ha poi assicurato che l'Italia resterà un Paese amico di Israele, sempre più isolato a livello internazionale a causa del genocidio perpetrato contro il popolo palestinese.
Il ministro delle Infrastrutture e vicepremier italiano ha ribadito la necessità di Israele ad avere un "un futuro sereno" e la sua contrarietà a riconoscere lo Stato di Palestina. Il tutto mentre a Gaza continua lo sterminio e mentre da un palco ad Ancona, sempre ieri, Giorgia Meloni bocciava la reazione dell'esercito israeliano ai fatti del 7 ottobre come "sproporzionata" e come un'operazione che l'Italia "non può condividere".
Il colloquio comincia con una domanda della giornalista israeliana, che invita Salvini a commentare le proteste pro-Pal in corso proprio nei momenti in cui è stata registrata l'intervista. "Stiamo vivendo un momento complicato e molta di questa gente che sta protestando, sta bloccando le strade, sta interrompendo le lezioni nelle università non penso che sappia per cosa lo sta facendo, perché il terrorismo islamico è il principale problema al mondo oggi", risponde il ministro. Da mesi le manifestazioni organizzate a sostegno della Palestina, chiedono la fine del massacro nella Striscia, l'ingresso degli aiuti umanitari e adeguate sanzioni nei confronti del governo di Netanyahu, su cui già pende un mandato d'arresto della Corte penale internazionale.
Il confronto tra Salvini e la giornalista prosegue, nonostante le evidenti difficoltà del primo, e si sposta sull'ultima massiccia operazione portata avanti da Israele, che è entrato a Gaza City, distruggendo quel che resta della città e giustificandosi con la necessità di smantellare una volta per tutte Hamas. Visibilmente imbarazzato, il leader della Lega precisa di parlare "come Matteo Salvini, capo del mio partito e come parte del governo. Non posso parlare a nome di tutti". L'invasione dell'Idf infatti, ha attirato le critiche sia del ministro degli Esteri Antonio Tajani che di quello della Difesa Guido Crosetto, che hanno detto di non condividerla. Nonché di gran parte della comunità internazionale, che ha condannato la gravità dell'operato di Netanyahu a Gaza. Per Salvini invece, "difendere Israele, il diritto alla vita di Israele significa difendere la libertà e la democrazia. Quindi Israele ha tutto il diritto di garantirsi un futuro sereno".
Non solo. Esortato a prendere una posizione sul fatto che Israele potrà continuare a "fidarsi dell'Italia" e che questa resterà un Paese amico, il leader della Lega replica convinto: "Sì, l'Italia è uno dei pochi paesi che non si è mai allineata al politicamente corretto anti-ebraico e anti-israeliano. Noi tutti ci auspichiamo che il conflitto finisca velocemente perché ogni giorno che passa la situazione si fa sempre più complicata". E ricorda: "Difendere il diritto alla vita di Israele adesso è complicato,
però gli amici si vedono nei momenti più complicati, più difficili".
Sull'inchiesta della Commissione Onu che ha certificato la responsabilità di Netanyahu nel genocidio dei palestinesi, Salvini minimizza il ruolo delle Nazioni Unite: "Mah, l'Onu vale come alcune istituzioni europee che sono contro Israele per principio e sono complici di un antisemitismo dilagante. Quindi per me l'Onu, come alcune istituzioni europee, non sono rappresentative di quello che è il sentimento comune". Il ministro quindi, allarga la sua critica anche a Bruxelles, che proprio ieri ha presentato un pacchetto di sanzioni contro Israele, su cui il Consiglio europeo dovrà pronunciarsi (Italia inclusa).
A quel punto la giornalista chiede a Salvini di commentare la parole di Meloni, che si è detta favorevole a riconoscere lo Stato di Palestina "solo quando esisterà" e non prima (strada che hanno già intrapreso alcuni Paesi come Irlanda, Spagna e a breve, Francia). "Riconoscere adesso uno Stato palestinese, dopo i fatti di sangue di Hamas e con Hamas ancora attivo, è un errore clamoroso. Sradicare Hamas è nell'interesse dei ragazzi israeliani e dei ragazzi palestinesi", dice. E sulle due guerre in Medio Oriente e in Ucraina, aggiunge: "Sono conflitti complicati che risalgono in tanti anni addietro, diversi, ma io cerco di portare una posizione di equilibrio per contribuire a chiuderli entrambi. La cosa sicura è che non abbiamo nessun interesse a far la guerra a Putin e alla Russia e non abbiamo nessun interesse a tacere del pericolo dei terroristi islamici".
Il vicepremier rimarca di star lavorando affinché "Israele possa avere un diritto all'esistenza senza un terrore quotidiano, e l'attuale assetto territoriale non garantisce a Israele un'esistenza tranquilla. Poi la critica ai governi è sempre legittima, cioè la critica al governo Netanyahu è legittima", ricorda. Poi Salvini si lancia in un alquanto generico e confuso attacco alla "sinistra", accusandola di criticare "un religione, una storia e una cultura (quelle israeliane appunto) e non un governo".
E infine, rivendicando il premio Italia-Israele ricevuto a luglio alla Camera, Salvini rimarca che per l'Italia "non è il momento di aver paura" ma "di dimostrare da che parte si sta". Chissà se in quel momento il leader alludeva anche alle terribili atrocità che da mesi vengono inflitte ai danni di migliaia di civili palestinesi, vittime innocenti, e su cui, è evidente anche agli occhi di gran parte dell'opinione pubblica, non è più possibile tacere.