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Manovra 2026

Rottamazione quinquies in Manovra per multe e debiti con il Fisco, chi si potrà mettere in regola

La rottamazione quinquies coprirà tutti i debiti con l’Agenzia delle Entrate dal 2000 al 2023, e anche le multe. Fino a 54 rate bimestrali, con importo minimo da 100 euro, al via dal 31 luglio 2026. Può aderire chi in passato ha approfittato di altre rottamazioni ma ha smesso di versare le rate. Chi salta due rate perderà tutti i benefici.
A cura di Luca Pons
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Il testo ufficiale della legge di bilancio 2026 prevede anche la rottamazione quinquies delle cartelle fiscali. La misura conferma le anticipazioni: si potranno saldare debiti con il Fisco risalenti al periodo tra il 2000 e il 2023, e anche le multe; ci saranno fino a 54 rate bimestrali, con un importo minimo da 100 euro; escluso chi salta due rate, anche non di fila. Il governo spera di incassare circa nove miliardi di euro dalla misura. Ecco i dettagli ufficiali, che potrebbero comunque cambiare nelle prossime settimane con i lavori del Parlamento.

Quali debiti si possono saldare con la rottamazione quinquies nella Manovra 2026

Si potranno ‘smaltire' con la rottamazione quinquies tutti i debiti con l'Agenzia delle Entrate che vanno dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. Sono escluse però – è la prima volta per una rottamazione – le somme che sono emerse a seguito di accertamenti in caso di evasione.

La norma include anche le multe stradali, che si possono saldare senza pagare gli interessi. Per quanto riguarda i tributi locali, un articolo a parte della manovra prevede che gli enti locali possano varare delle proprie ‘rottamazioni', anche per i debiti su cui è in corso un accertamento. Queste non possono riguardare, però, l'Irap e le addizionali dei tributi.

Per quanto riguarda i debiti che erano già stati inseriti in altre rottamazioni, c'è una distinzione. Chi ha aderito alla rottamazione quater ed è in regola con i pagamenti (l'ultima rata è stata quella del 30 settembre) non potrà passare alla rottamazione quinquies per le stesse somme, ma dovrà stare nel regime a cui ha già aderito. Al contrario, però, chi in passato ha aderito ad altre rottamazioni ma poi ha smesso di pagare le rate potrà approfittare della quinquies. Una norma che smentisce le parole di diversi esponenti della maggioranza, che avevano garantito che la norma non avrebbe riguardato i "rottamatori seriali".

Quanto valgono le rate della rottamazione

La somma da pagare consisterà solo del debito, escluso l'interesse accumulato, gli interessi di mora, le sanzioni e l'aggio. Si può decidere di saldare il tutto in un'unica rata, da pagare entro il 31 luglio 2026, oppure in fino a 54 rate bimestrali. L'importo minimo di ciascuna rata è di 100 euro. Si dovrà versare entro l'ultimo giorno di gennaio, marzo, maggio, luglio, settembre, e novembre. Nel caso di durata massima della misura (per debiti superiori ai 5.400 euro, quindi) l'ultima rata sarà il 31 maggio 2035.

Attenzione: anche se non si pagano gli interessi e le sanzioni accumulate, per chi sceglie di dividere il pagamento in più rate ci sarà un interesse nel tempo. E sarà del 4% all'anno. Un aumento rispetto al 2% utilizzato in altre rottamazioni. Questo significa che, all'incirca, chi sceglie il massimo delle rate possibili alla fine dovrà pagare il 35-36% del debito in interessi. Un'ipotetica cartella da 10mila euro ne costerà, alla fine, poco meno di 14mila.

Come aderire alla rottamazione quinquies e chi sarà escluso

L'adesione dovrà avvenire entro il 30 aprile 2026, indicando già il numero di rate. Tutti i dettagli pratici su come fare richiesta verranno comunicati con una circolare dell'Agenzia delle Entrate entro fine gennaio. Dal momento in cui si fa la domanda saranno sospesi tutti gli obblighi di pagamenti derivanti da altre rottamazioni o dilazioni, si fermeranno tutti i nuovi fermi amministrativi, le ipoteche e i pignoramenti.

Entro il 30 giugno l'Agenzia comunicherà l'importo e la scadenza di ogni singola rata. A quel punto, inizieranno i versamenti. Rispetto alla proposta iniziale della Lega, sarà più facile decadere: chi salta il pagamento dell'unica rata (se ha scelto questa soluzione), oppure salta due rate anche non consecutive, oppure non paga l'ultima rata, perderà tutti i benefici della rottamazione.

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