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Rizzotto, come l’ex deputato leghista incassava soldi pubblici: “Servivano per donna delle pulizie”

I soldi di cui Tony Rizzotto, primo esponente della Lega a essere stato eletto nel Parlamento siciliano, si è indebitamente appropriato ai danni di un ente per disabili, sarebbero stati utilizzati per pagare (in nero) la donna delle pulizie e le spese condominiali della sede dell’istituto. Lo avrebbe raccontato lo stesso Rizzotto agli inquirenti, i quali hanno sentito anche la donna, la responsabile amministrativa, che ha denunciato i movimenti di denaro sospetti.
A cura di Annalisa Girardi
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I soldi di cui Tony Rizzotto, primo esponente della Lega a essere stato eletto nel Parlamento siciliano, si è indebitamente appropriato ai danni di un ente per disabili, sarebbero stati utilizzati per pagare (in nero) la donna delle pulizie e le spese condominiali della sede dell'istituto. Lo racconta PalermoToday, riferendosi a quanto spiegato dallo stesso Rizzotto agli investigatori. L'ex parlamentare regionale è ora indagato per peculato insieme al suo collaboratore Alessandro Giammona: i due avrebbero incassato fondi pubblici destinati all'Isfordd, il centro per disabili e disadattati sociali di cui erano presidente e responsabile esterno delle operazioni.

"Non è stata rinvenuta alcuna documentazione a supporto di una legittima causale di questi versamenti in favore di Rizzotto, che per cercare di giustificarli non ha offerto alcuna puntuale allegazione", afferma il decreto di sequestro preventivo, che ha preventivamente confiscato mezzo milione di euro. Ad accorgersi degli strani movimenti di denaro è stata una dipendente, la responsabile amministrativa dell'ente. La donna notò i versamenti in favore di Rizzotto e Giammona e ne chiese conto al primo, sottolineando anche il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti: poi decise di presentare un esposto-denuncia. "Il signor Giammona mi ha dato le password per accedere e visualizzare i movimenti dei conti correnti senza poter fare operazioni sugli stessi. Nel febbraio/marzo 2013 ho notato delle uscite di banca anomale dai conti correnti riconducibili all'ente. Per ricevere pagamenti dell'ente nell'ambito dei piani formativi bisogna avere dei contratti. Mi risulta che questi pagamenti non fossero supportati da contratti o altri documenti, pertanto li ritenevo ingiustificati", ha detto la donna agli inquirenti.

Poi Giammona decise di cambiare "le credenziali di accesso rendendo di fatto impossibile vedere le movimentazioni dei conti", ha spiegato la lavoratrice dell'ente. "Ritengo che le credenziali fossero state cambiate per impedirmi l'accesso ai conti, probabilmente perché mi lamentai con il dottor Rizzotto di queste uscite. Inoltre ho constatato che non arrivavano più in ufficio gli estratti conto cartacei dei conti. Dopo aver fatto notare le uscite a Giammona e Rizzotto non ho voluto più avere le credenziali di accesso".

Rizzotto era stato eletto nella lista Fratelli d'Italia – Noi con Salvini alle ultime regionali, ricevendo circa 4mila preferenze e risultando il primo esponente della Lega eletto nell'Assemblea regionale siciliana. Aveva poi deciso di abbandonare il Carroccio in favore del gruppo Ora Sicilia per disguidi interni: era poi decaduto dalla carica in quanto dichiarato ineleggibile dalla Corte d'appello di Palermo. Infatti, non si era dimesso dalla presidenza dell'ente pubblico entro i 90 giorni dalla fine della precedente legislatura.

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