Rivoluzione Civile chiude. Il comunicato di Antonio Ingroia

“I soggetti che hanno dato vita a Rivoluzione Civile hanno deciso all’unanimità di considerare conclusa" l'esperienza del partito nata dalla mente di Antonio Ingroia, che univa elementi dei Verdi, dei Comunisti italiani, dei Rifondazione e Italia dei Valori. Lo ha annunciato lo stesso magistrato – che intanto ha già dato vita ad un altro movimento (Azione Civile) – tramite un comunicato firmato anche da Angelo Bonelli (Verdi), Luigi De Magistris (Movimento Arancione), Oliviero Diliberto (Pdci), Antonio Di Pietro (Idv), Paolo Ferrero (Prc) e Leoluca Orlando (Rete2018). Il motivo, Ingroia non lo nasconde, il flop alle ultime elezioni. "Il risultato insoddisfacente delle elezioni politiche del febbraio scorso – si legge nel comunicato – ha indotto ognuna delle componenti a una riflessione profonda della nuova fase politica al proprio interno".
Se l'obiettivo di Ingroia era quello di riportare in Parlamento quella rappresentanza progressista che ne era rimasta fuori nelle elezioni del 2008, i risultati delle urne hanno sancito un vero e proprio fallimento (poco più di 700 mila voti alla Camera, 500 mila al Senato). "Si è preso atto che le scelte strategiche future dei singoli soggetti sono incompatibili con la prosecuzione di un progetto politico comune, quanto meno nell’immediato" continua Ingroia, sottolineando come le forze che hanno dato vita al progetto manterranno "interlocuzioni finalizzate al profondo cambiamento politico, culturale e sociale dell’Italia". Poi conclude: "Resta inoltre forte il convincimento che nel nostro Paese la presenza in Parlamento di rappresentanti delle forze unite attorno a Rivoluzione Civile avrebbe portato un arricchimento importante al dibattito per la realizzazione di una legislazione avanzata sul terreno dei diritti sociali e civili, della legalità, dell’etica nella politica e di un nuovo impianto istituzionale. Il contrario di quanto purtroppo è avvenuto”.