Riscatto laurea per pensione anticipata in manovra, stretta non retroattiva: le simulazioni e chi ci perde

Il governo ci ripensa sul riscatto della laurea, la norma inserita con il maxiemendamento del Mef che ha mandato in tilt la stessa la stessa maggioranza.
Le polemiche sono nate attorno alla norma inserita nella legge di Bilancio che rivede, ampliandole, le finestre mobili – cioè il tempo che passa tra il raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata, 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, un anno in meno per le donne, e l'effettiva erogazione dell'assegno – il peso del riscatto della laurea breve ai fini della maturazione dei requisiti per il prepensionamento.
Dopo l'altolà di Giorgia Meloni, che in Aula al Senato ha assicurato l'esecutivo correggerà la stretta sulle pensioni, cancellando i tagli retroattivi sul riscatto della laurea, il ministero di Giorgetti ha detto che sta lavorando sulla modifica. Potrebbe arrivare anche una modifica sull'allungamento delle finestre mobili, ma su questo non ci sono certezze. E sempre nella giornata di ieri la Lega ha presentato un sub-emendamento per cancellare entrambe le norme, proponendo a clausola di salvaguardia, a partire dal 2033, eventuale innalzamento dell'Irap.
"La posizione della Lega è chiara: qualcuno tecnicamente aveva ipotizzato di allungare l'età, di allungare le finestre, di rimettere in discussione anche il riscatto della laurea. No", ha dichiarato questa mattina il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
"Nessuno che ha riscattato la laurea vedrà cambiata l'attuale situazione, qualsiasi modifica che dovesse intervenire varrà solo per il futuro. L'emendamento in questo senso dovrà essere corretto", ha promesso la premier parlando in Senato.
La stretta sulle pensioni e il dietrofont del governo sul riscatto della laurea: stop alla retroattività
La nuova norma sulle pensioni depositata martedì con una riformulazione del governo interviene su due punti: prevede che dal 2032 salga progressivamente la tempistica dalla finestra mobile che bisogna attendere prima di ricevere la pensione: dai 3 mesi ora previsti si passerà a 4 mesi nel 2032 e poi a 5 mesi nell'anno successivo e a 6 mesi dal 2034; e diminuisce il peso del riscatto della laurea ai fini della maturazione dei requisiti per l'uscita anticipata dal lavoro.
Oltre all'allungamento della finestra mobile va considerato anche l'adeguamento alla speranza di vita, già contenuto in manovra: un mese in più nel 2027 e altri due nel 2028, quando per uscire prima dal lavoro serviranno 43 anni e un mese. Si calcola che, compresa la finestra di sei mesi, nel 2035 serviranno 44 anni e due mesi di contributi.
Ora il governo Meloni ha fatto sapere che la norma sul riscatto della laurea breve verrà corretta, escludendo la retroattività: significa che l'intervento toccherà solo le pratiche che verranno aperte dopo l'entrata un vigore della legge di Bilancio, quindi da gennaio 2026.
Riscatto laurea breve: la tabella delle penalizzazioni
Con la norma sulla laurea breve il governo punta a scoraggiare i riscatti per ridurre il numero delle future pensioni anticipate da pagare. Dal 2031 in pratica cala il vantaggio del riscatto laurea, e diminuisce la quota che conta per arrivare al requisito contributivo dell’anticipata. Ecco quanti mesi verranno tagliati per il beneficio per chi matura i requisiti della pensione anticipata ordinaria basata sull’anzianità contributiva:
• nel 2031: – 6 mesi
• nel 2032: – 12 mesi
• nel 2033: – 18 mesi
• nel 2034: – 24 mesi
• dal 2035: – 30 mesi (2 anni e mezzo).
In sostanza, come spiega il Corriere della Sera, a regime, su un riscatto di tre anni conteranno solo sei mesi ai fini dell'uscita anticipata dal lavoro.
Cosa dice l'emendamento della Lega che vuole cancellare la stretta sulle pensioni
"Non esiste né oggi né mai nessun provvedimento che alzi i parametri dell'età pensionabile men che meno che sottragga il riscatto della laurea. Siamo di fronte all'ennesima ‘manina' intervenuta sul testo della Manovra", ha detto ieri Armando Siri, coordinatore nazionale dipartimenti Lega. La Lega dunque ha depositato un subemendamento per chiedere di sopprimere la disposizione. "Ho fatto depositare" l'emendamento "che cancella la parte relativa alle pensioni, relativamente alle finestre e al riscatto della laurea, e sostituisce con una copertura che noi abbiamo individuato nell'Irap sulle banche specificando che è una clausola di salvaguardia", ha spiegato Claudio Borghi, senatore della Lega e relatore alla manovra.
Il testo dell'emendamento della Lega prevede un aumento progressivo dell'Irap fino al 4% nel 2034. Si tratta della copertura individuata dal Carroccio per sostenere gli eventuali costi della soppressione delle norme sulla finestra mobile ed il riscatto della laurea contenute nella modifica alla legge di Bilancio. Il testo in pratica cancella l'allungamento delle finestre mobili per il prepensionamento e il depotenziamento del riscatto della laurea. L'aumento dell'Irap serve "per fare fronte agli oneri derivanti, valutati in 72 milioni per il 2031, 583 milioni per il 2032, 1.048 milioni di euro per il 2033, 1.716 milioni di euro il 2034 e 1.965 milioni per il 2035" ma "a titolo di clausola di salvaguardia". Il testo propone un aumento dell'Irap graduale a partire dallo 0,2% nel 2030, passando all'1,5% per il 2031, 2 punti percentuali nel 2032, 3 punti nel 2033 e 4 punti per il 2034.