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Riforma processo civile, via libera alla fiducia dal Senato: il testo passa ora alla Camera

Quella sul processo civile che ha appena ricevuto il via libera in Senato è una riforma che vuole semplificare e velocizzare i tempi della giustizia. Se in media un processo civile dura oltre 7 anni, secondo il ministero si potrebbe arrivare a un taglio del 40%. Il testo comunque, su cui il governo aveva posto alla fiducia, deve ora passare alla Camera.
A cura di Annalisa Girardi
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Con 201 voti a favore e 30 contrari, in Senato è arrivato il primo via libera alla riforma del processo civile, su cui il governo aveva posto la questione della fiducia. Il testo passa ora alla Camera. "Oggi si conclude al Senato l'esame di un Ddl delega per la revisione del processo civile che è da inizio legislatura uno dei pilastri del piano di rinnovamento della giustizia italiana che il Movimento 5 Stelle vuole realizzare", hanno affermato in una nota i parlamentari Cinque Stelle in commissione Giustizia a Palazzo Madama, ricordando che il testo era stato presentato per la prima volta ancora durante il primo governo di Giuseppe Conte.

"Introduciamo molte novità utili a velocizzare i processi civili e quindi diamo nuove certezze del diritto ai cittadini e alle imprese, e sappiamo bene quanto sia importante per favorire gli investimenti. Il procedimento civile potrà essere più spedito già dalla prima udienza, per favorire la mediazione vengono previsti degli incentivi fiscali sul compenso dell'avvocato e per velocizzare i processi e smaltire l'arretrato puntiamo sul potenziamento del nuovo ufficio del processo", hanno aggiunto i parlamentari grillini.

Insomma, si tratta di una riforma che ha come obiettivo quello di rendere il processo civile più rapido e semplice. Se in media un processo civile dura oltre 7 anni, secondo il ministero della Giustizia si potrebbe arrivare a un taglio del 40%. Non solo velocizzare: nel testo passato in Senato ci sono anche una serie di novità, ad esempio le maggiori garanzie per le donne e i minori vittime di violenza. Un'altra delle principali modifiche riguarda invece la possibilità per il giudice del primo grado di investire direttamente la Corte di Cassazione per le questioni di particolare difficoltà interpretativa. Infine, anche in ambito del processo del lavoro ci sarebbero cambiamenti: nella riforma si vuole infatti cancellare il doppio binario creato dalla legge Fornero e restare quindi con un unico procedimento a disposizione quando si tratta di licenziamenti.

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