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Resa dei conti in Forza Italia. Fitto: “Non riconosco il gruppo dirigente”

Dopo l’elezione del Capo dello Stato Raffaele Fitto chiede primarie per nominare un nuovo gruppo dirigente.
A cura di D. F.
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L'elezione del nuovo Capo dello Stato ha determinato l'apertura di una ferita difficilmente sanabile in seno a Forza Italia. Il partito di Silvio Berlusconi ha subito la strategia imposta in Parlamento da Matteo Renzi, che grazie a un'ampia maggioranza è riuscito a imporre il nome di Sergio Mattarella malgrado le proteste degli azzurri, che a più riprese hanno minacciato lo stop al sostegno sulle riforme. Non è un caso che da ieri Berlusconi abbia iniziati a mettere in dubbio il Patto del Nazareno: "Da ora in poi diremo sì solo a ciò che ci convince", ha detto l'ex premier.

In questo quadro si inseriscono le parole di Raffaele Fitto, eurodeputato "azzurro" da sempre fortemente critico all'asse di Forza Italia con il PD, che stamattina in conferenza stampa ha dichiarato di "non riconoscere la valenza politica, giuridica e stuaturaria" dell'ufficio di presidenza convocato da Berlusconi. "Noi restiamo in Forza Italia – assicura Fitto – ma apriamo con forza un confronto nel partito sulla linea politica e sul suo assetto". Il dissidente punta il dito contro la gestione del partito in occasione dell'elezione del Capo dello Stato. "Dopo gli errori clamorosi degli ultimi tempi – aggiunge – c'è la necessità di un azzeramento totale degli organi del partito. Non si può più derogare, ce lo chiedono milioni di elettori che ci abbandonano purtroppo ogni giorno come dimostrano i sondaggi".

L'ex ministro quindi rilancia l'idea delle primarie: "Dobbiamo sostituire l'attuale gruppo dirigente – ha affermato – con un gruppo dirigente eletto dai nostri elettori, troviamo il modo". "I ruoli, compreso il mio, si devono assumere non perchè si viene nominati ma perchè si viene eletti" ha aggiunto Fitto, che chiede "una svolta".

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