Renzi: “Se vince il No nessun Governo tecnico”

"Io non ce la faccio a rimanere abbarbicato a una poltrona per il gusto di mantenere la poltrona – ha detto ancora il presidente del Consiglio – Non sono disponibile a rimanere per i giochini della vecchia politica, o si cambia o vado via", ha dichiarato il presidente del Consiglio Matteo Renzi durante un'intervista concessa a Rtl 102.5 questa mattina, ribadendo che in caso di vittoria del No al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre non intenderebbe prendere parte alla formazione di un eventuale governo tecnico. "Io non posso esser quello che si mette d’accordo con gli atri partiti per fare il governo di scopo o un governicchio. Il governo tecnico lo abbiamo già avuto più volte, era quello che tirava su le tasse, noi le abbiamo tirate giù", ha proseguito Renzi, spiegando: "Ho 41 anni, quando smetterò di fare il premier, che sia domani o tra 5 anni – non di più perché al massimo si fan due giri – mi metterò di fronte alla bandiera italiana e dirò grazie. Mi auguro solo di non avere la tentazione di metterci sempre il tocco dell’ex, non voglio diventare come loro, come chi vota No perché non ha avuto una poltrona in Europa".
Nonostante le premesse, il presidente del Consiglio è però convinto che il prossimo 4 dicembre sarà il Sì alla riforma costituzionale a vincere: "Se vince il no non c'è Armageddon, ma non cambia nulla. Gli italiani non si facciano fregare dai politici. Ma credo che tutto questo non avverrà perché vince il sì. Perché la stragrande maggioranza delle persone, la maggioranza silenziosa, voterà contro questa sistema votando un sì molto forte", ha spiegato il capo del Governo, aggiungendo: "Dicono che bisogna cercare di non personalizzare. Sono gli altri però che lo fanno perché cercano di utilizzare il no al governo per mantenere i loro privilegi. Come mantenere il Parlamento più numeroso del mondo, consiglieri regionali con super-stipendi e un ping pong che non ha eguali in nessun paese".
Riguardo il capitolo Italicum, Matteo Renzi conferma l'intenzione di voler apportare alcuni cambiamenti alla legge elettorale, qualunque sarà l'esito della consultazione del 4 dicembre: "Ormai mi sembra evidente che si fa comunque la legge elettorale nuova, in ogni caso. Non ci vedo niente di male nell'Italicum perché il ballottaggio mi sembra la cosa più giusta. In Parlamento uno vuole una cosa, uno l'altra, uno le preferenze, uno i collegi che sono una cosa meravigliosa. Ma sia che vinca il Sì, sia che vinca il No la legge va cambiata. Ormai è chiaro. E questo elimina anche il problema del combinato disposto con il referendum".
Renzi, inoltre, risponde alle dichiarazioni effettuate da Silvio Berlusconi durante un'intervista concessa ieri, rimproverandogli una certa incoerenza: "Con il rispetto che si deve a Berlusconi, una volta mi definisce un pericoloso dittatore o quasi, una volta un leader. L’importante è che c’è una riforma della Costituzione che chi in passato ha votato per Berlusconi non può non votare".