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Renzi fa il Brunetta: I dipendenti comunali peggio di Fantozzi

Polemiche per le dichiarazioni del sindaco di Firenze che accusa i propri impiegati di essere dei novelli Fantozzi (sbagliando peraltro la citazione). Ma Renzi ha dalla sua l’appoggio del Ministro anti-fannulloni: “Bravo! Usa le mie leggi ed adopera i miei stessi argomenti”
A cura di Biagio Chiariello
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Questa scena è tratta da "Fantozzi subisce ancora". Al grido di "Vogliamo lavorare di più", "Vogliamo aumentare la produttività dell'azienda" e "Abbasso vivere senza le mie pratiche" (ragionier Filini) tutti gli impiegati delle Mega Ditta si dimostrano impazienti e solerti nel voler iniziare il loro turno di lavoro. Ma è tutta una burla. Subito dopo aver firmato il cartellino ed essere arrivati nei piani alti dell'edificio, i dipendenti si cambiano i vestiti e sono subito pronti  per andare al mare o per recarsi sull'altro posto di lavoro. "Certo che questo fatto del doppio lavoro è proprio uno schifo" afferma l'assenteista signorina Silvani, mentre si accomoda su una sdraio per prendere il sole.

E' molto probabile che ad una scena simile si sia ispirato Matteo Renzi nel suo recente attacco contro i dipendenti comunali. Il sindaco di Firenze nell'intervista concessa a Sport Week ha affermato che i suoi modelli sono i CEO di Google, Larry Page e Sergey Brin, e che gli piacerebbe se al Comune di Firenze si lavorasse come a Mountain View, dove non ci sono cartellini di riconoscimento, ma solo campi da ping pong e una parete per l'arrampicata. Atmosfera tutt'altro che gradevole e appagante, invece, si respira a Palazzo Vecchio dove il primo cittadino Renzi ha affermato di ritrovarsi con dipendenti proprio come quelli del filmato. "Chiamarli Fantozzi sarebbe far loro un complimento timbrano alle 14 e già un quarto d'ora prima sono in coda col cappotto, pronti ad uscire", ha detto Renzi – che probabilmente non ha visto tutto il film in cui poi si scopre che in realtà Fantozzi copriva i colleghi; gli stessi da cui poi viene tradito facendo credere di essere l'unico assenteista. Il mitico ragioniere andrà alla gogna, inginocchato sui ceci e con sotto la scritta "sono un assenteista".

Ad ogni modo il sindaco "rottamatore" è un fiume in piena e se la prende anche con l'impossibilità di licenziare i dipendenti fantozziani. Colpa delle tutele e dei sindacati, che definisce "l'organizzazione più lontana dalla mia generazione". L'ostilità di Renzi

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coi rappresentanti dei lavoratori non è una novità: basti ricordare l'alterco con i vertici nazionali della Cgil sui negozi aperti la domenica. Poi il primo cittadino fiorentino corregge il tiro "La maggioranza degli impiegati pubblici lavora bene. Vorrei che quelli capaci ci aiutassero a isolare chi fa il furbo". Ma la critica di Renzi – che recentemente ha fatto parlare di sé anche per la proposta di ergastolo per la patente – non si limita al Comune di Firenze e ai suoi dipendenti, ma arriva fino ai palazzi del Governo "L'Italia peggiore è in Parlamento, una massa di gente che in 36 mesi è stata in grado di produrre la miseria di 37 proposte di legge". E con un citazione "brunettesca" afferma: "Sono lì i bamboccioni e i fannulloni". E poi una frecciata proprio al Ministro dell'PA, Renato Brunetta che "fa solo slogan ma non risolve problemi".

Come era facile aspettarsi, le dichiarazioni di Renzi hanno provocato numerose reazioni tra gli "addetti ai lavori", oltre che sul web. Impiegati, sindacati e politici hanno detto la propria. Ma il commento più inatteso è giunto proprio dal fresco sposo Brunetta: "Bravo Renzi! Non gliene voglio se vuole fare il Brunetta fiorentino senza però ammetterlo… Usa le mie leggi e adopera i miei stessi argomenti, venendo così insultato nella stessa identica maniera". E il Ministro anti-fannulloni approfitta dell'occasione per ricordare a Renzi una scommessa: "Mi deve ancora una penna Montblanc per aver perso a suo tempo, da presidente della Provincia, una scommessa sul tasso di assenteismo dei suoi dipendenti".

Ma, a parte l'applauso del crociato dei precari sulle reminescenze fantozziane, correlate ai lavoratori più furbi, di Renzi, le dichiarazioni di quest'ultimo hanno provocato quasi solo reazioni negative da parte dei diretti interessati. In Comune ora si respira una brutta aria e i sindacati attendono, ora, con impazienza l’incontro del 28 luglio per parlare dell’organizzazione dei servizi, delle sostituzioni impossibili, degli stipendi bloccati. Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, risponde agli attacchi fatti ai sindacati chiedendo al sindaco di "non fare il populista". "Ho sempre ammirato Renzi per la sua simpatia e la sua giovinezza, ma farebbe bene ha frequentare gli uffici pubblici".

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